Arte Sella, un luogo delle meraviglie

Arte Sella è un bosco incantato in cui arte e natura si abbracciano, ideale per ritrovare l’armonia e vedere l’opera dell’uomo dialogare con la natura

Vago per la Valsugana senza una meta precisa, solo con la voglia di ritrovare armonia con il mondo, con la vita. Sento sempre più spesso l’impellente necessità interiore di ritrovare un equilibrio, di riappropriarmi di tempo e ossigeno. Così quando sento il livello di stress elevarsi, cerco la montagna. Il bosco mi aiuta, io amo il bosco. Qualcuno la chiama Biofilia, per me è semplicemente camminare in mezzo agli alberi e sentirmi bene. Ho letto di un bosco incantato, nel quale artisti provenienti da tutto il mondo hanno disseminato opere d’arte create con i materiali della natura. Noccioli, sassi, faggi, larici al posto di tempere, tele, bronzo o marmo.
A Caldonazzo chiedo certezze a un giovane oste che con aria sveglia mi rassicura “vai è bellissimo”. Superato il centro di Borgo Valsugana la strada sale in frazione Olle e si inerpica per la Valle Sella. La SP40, strada principale e più diretta al sito, è interrotta per lavori così prendo la più movimentata Strada del Dosso fino a ricongiungermi con la principale all’altezza della Locanda Legno. Da qui inizia il percorso che porta ad Arte Sella, un museo a cielo aperto, il bosco incantato che sto cercando. Parcheggio e decido di percorrere a piedi il sentiero che, attraverso il bosco, conduce fino al vero e proprio museo senza pareti e soffitti. La camminata dura un ora e mezza ed è evitabile con cinque minuti di moto e asfalto, ma il mio scopo non è avere una manciata di chilometri in più sul tachimetro della KTM. Scopro che questa camminata, in realtà, è forse la parte più bella dell’esperienza e mi consente di scoprire piano piano Arte Sella. Non solo per l’attesa che crea, ma perché permette di prepararsi mentalmente a ciò che ci aspetta. Nel bosco spuntano qua e là già le opere d’arte di tanti artisti. Così si cammina attenti a scorgerle prima di trovarsele davanti, ci si sofferma a osservarle e interpretarle. Per fortuna alla Locanda Legno ho acquistato per sei euro una piccola guida con tutte le opere così sono “preparato”. Di conseguenza oltre che per camminare, il fiato mi serve per leggere ad alta voce le descrizioni fatte dagli stessi artisti. Come da previsione ci metto una novantina di minuti a raggiungere il vero e proprio museo di Arte Sella. L’ingresso qui si paga, ma ti renderai presto conto che sono tra i sette euro meglio investiti della tua vita. Un piccolo obolo doveroso nei confronti di chi preserva tanta bellezza. Il percorso all’interno del parco dura una quarantina di minuti, ma il mio consiglio è di spenderci tutto il tempo che hai a disposizione. Così potrai perderti nella Cattedrale Vegetale di Giuliano Mauri, riflettere grazie al Terzo Paradiso – la trincea di Pace di Michelangelo Pistoletto o meravigliarti come ho fatto io davanti alla semplice e disarmante 0121-1110=115075 di Jaehyo Lee. Quando si viaggia in moto è difficile fare anche un’escursione a piedi, ma basta organizzarsi e mettere un paio di scarpe comode in valigia. Io faccio così, e ci aggiungo anche un cambio per non rimanere con gli abiti madidi di sudore. Nel caso di Arte Sella è un piccolo sacrificio e ne vale certamente la pena.

Oggi nel bosco, Chiara ha trovato una porta per il #sottosopra… #strangerthings #artesella #valsugana

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ARTE SELLA: COSA SAPERE

Arte Sella è stato inaugurato nel 2002, ma l’Associazione Arte Sella è attiva dal 1986 quando un gruppo di amici di Borgo Valsugana ha immaginato di coniugare arte e natura nei giardini di Villa Strobele, ancora oggi uno dei luoghi cardini dell’esposizione. Vengono stabiliti da subito alcuni punti cardine destinati a caratterizzare l’esposizione e indicare la direzione agli artisti. Sono fondamentali anche per noi, per farci capire il processo creativo:

  • L’artista non è protagonista assoluto dell’opera d’arte ma accetta che sia la Natura a completare il proprio lavoro;
  • La natura va difesa in quanto scrigno della memoria;
  • La natura non viene più solo protetta, ma interpretata anche nella sua assenza: cambia quindi il rapporto con l’ecologia;
  • Le opere sono collocate in un hic et nunc e sono costruite privilegiando materiali naturali. Esse escono da paesaggio, per poi far ritorno alla natura.

L’ingresso al museo costa 7 euro per gli adulti e 4 euro ridotto tra gli 11 e i 16 anni. Gratuito per i bambini fino a 10 anni.
L’orario di apertura è sempre alle 10, ma la chiusura cambia a seconda del periodo, perciò verifica sempre sul sito www.artesella.it.
Si trova da mangiare all’ingresso del parco, alla locanda Dall’Ersilia, oppure pochi chilometri prima al Bar Carlon. Oppure all’inizio del percorso nel bosco presso la Locanda Legno.
Puoi trovare tutte le informazioni su www.artesella.it  sito che ti invito a tenere d’occhio anche per conoscere gli eventi molto suggestivi che qui prendono vita, come concerti tra gli alberi e mostre tematiche.

ARTE SELLA: DOVE ALLOGGIARE

Si trova facilmente alloggio a Borgo Valsugana, Levico o Caldonazzo.
Io consiglio caldamente di fermarsi per almeno una cena e una notte da Verde Crudo pochi chilometri “sopra” Caldonazzo, un piccolo agriturismo creato da una giovane coppia con tanto amore per la terra e con tanta passione. Le camere sono incantevoli con vista sulla valle, loro sono super simpatici e si mangia benissimo con un menù che segue le stagioni e i prodotti della terra. Per informazioni www.verdecrudo.it.

ARTE SELLA: CHE STRADA FARE?

La strada dipende sempre da dove arrivi, ma tolte le uniche due scelte obbligate che sono la SP40 che porta ad Arte Sella e la SS47 che attraversa la Valsugana, hai qui attorno la possibilità di sbizzarrirti. Ci sono strade bellissime. Questa volta ad esempio io ho fatto la SS349 nel tratto che da Caldonazzo porta a Carbonare e la SS350 che da qui porta a Folgaria e poi scende fino a Castel Beseno e a incrociare la SS12. Da qui sono ridisceso lungo la Val d’Adige. Tutti i tratti citati sono ben asfaltati e sicuri, piacevoli e senza particolari criticità (ammesso di non farli durante le nevicate…). Sempre la SS349, in direzione opposta, porta ad Asiago e si può fare un anello ritornando a Grigno. Ma se sei a Caldonazzo e non hai paura di vertigini, puoi provare la strettissima “strada del Menador”, la SP133. Ma occhio ai ciclisti!

#RIDEMORE

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