Libri di viaggio in moto: i 5 fondamentali

Libri di viaggio in moto: ecco i 5 libri che da appassionato di moto turismo dovresti aver letto o, in caso contrario, che dovresti leggere.

I libri di viaggio in moto mi rendono sopportabili quei giorni in cui non sto viaggiando in moto – Sì, lo so, sono un tipo noioso, prevedibile e assolutamente monotematico. Non so te, ma a me piace parecchio leggere, specie quando non devo guidare :). Leggo di tutto, dai saggi ai romanzi, dai gialli ai libri con tantissssime foto e illustrazioni, dai manuali tecnici alle guide turistiche che sono, in definitiva, tra le pagine che preferisco assieme a quelle dei cataloghi di prodotti per moto (sono un perverso!).

In particolare mi piace leggere le storie di pionieri dei viaggi; adoro per esempio letture sul periodo coloniale, le peripezie degli avventurieri che si inoltravano nella foresta per tracciare i confini o scoprire aree inesplorate o semplicemente cercare l’eldorado (ti consiglio per esempio di David Grann, “Z la città perduta”, lo puoi avere cliccando qui). Vien da sè che quando trovo la storia di un pioniere del viaggio in motocicletta, per dirla alla Salinger, vado letteralmente in solluchero.

Ho dunque pensato di fare cosa gradita, in questo periodo di vacanze estive un tantino più piovose del necessario, fare un punto più o meno definitivo, sui must della lettura motociclistica di viaggio, ovvero i cinque libri di viaggio in moto che – secondo il mio modestissimo avviso – dovresti aver letto almeno una volta nella vita. E che se non hai letto, beh dovresti proprio leggere.

i viaggi di jupiter ted simon triumph tigerI viaggi di Jupiter, di Ted Simon

Inizio con il grande classico al quale va riconosciuto sicuramente il merito di aver creato questo sottogenere letterario, l’opera prima del grande Ted Simon. Il mitico Ted – certo che se ti devo spiegare chi è sei messo proprio male 😉 – nel 1973 intraprese un viaggio di quattro anni attorno al globo con una Triumph Tiger 100 da 500cc. Non fu il primo a intraprendere un’impresa del genere, ma fu sicuramente il primo a saperla raccontare. Prima di allora Ted si limitava a fare il giornalista con una scarsissima propensione alle due ruote. Il libro che scrisse al suo ritorno su quell’incredibile esperienza di vita, è meraviglioso ed è diventato giustamente il riferimento per tutti coloro abbiano voluto scrivere di viaggi in moto dopo di lui. La trasparenza e la schiettezza con cui Ted Simon racconta le sue vicende è quasi commovente e sembra realmente di essere in sella con lui. Quel viaggio e quel libro cambiarono per sempre la vita di Ted Simon, il quale dovette poi scrivere anche “L’eredità di Jupiter” uno spassoso dietro le quinte e, nel 2003 celebrò i trent’anni dell’impresa ripercorrendo la medesima rotta e raccontandola in “Sognando Jupiter”.

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douglas and robert fulton ready - one man caravanOne Man Caravan, di Robert Fulton

Per moltissimi anni non lo abbiamo saputo – o almeno non l’ho saputo io – ma un uomo, molto prima di Ted Simon, ha compiuto il giro del mondo in solitaria su di una motocicletta e quell’uomo era Robert Fulton Jr. Era il 1932 quando questo giovane rampollo (destinato alla fama di inventore), per conquistare una fanciulla seduta al suo tavolo, disse di voler fare il giro del mondo in motocicletta. Purtroppo (o per fortuna) allo stesso tavolo c’era un rappresentante della Douglas, storico marchio inglese, che si dichiarò disposto a metterlo nelle condizioni di partire. Quello di Fulton divenne il primo giro del mondo in moto di cui si abbia notizia e collegò Londra con New York passando per Europa, Medio Oriente ed Asia in un periodo sociopolitico non del tutto stabile (di lì a poco sarebbe scoppiata la Seconda Guerra Mondiale…). Il racconto, accompagnato dalle fotografie dello stesso Fulton, è a dir poco emozionante, da brividi anche perché ci riporta una geografia politica molto diversa dall’attuale, ma anche aneddoti, descrizioni e incontri che, al contrario, sono più attuali che mai e ci rivelano come, in fondo, non riusciamo a cambiare mai.

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Alberto Granado e Ernesto Guevara con la Norton M18 Poderosa II alla partenza della loro avventura nel 1951

Latinoamericana. Un diario per un viaggio in motocicletta, di Ernesto Guevara

Fino almeno una quindicina di anni fa, questo diario di Ernesto Guevara – sì proprio quello che di lì a poco sarebbe diventato il simbolo della rivoluzione socialista, “El Che” – non se lo filava quasi nessuno, ad eccezione degli amanti dell’America Latina o della biografia del grande condottiero argentino. Pubblicato per la prima volta nel 1992 a Cuba e l’anno successivo qui in Italia da Feltrinelli con la traduzione del grande Pino Cacucci, è diventato un best-seller nel 2004 dopo l’uscita del film ad esso ispirato e interpretato da Gael Garçìa Bernal, intitolato per l’appunto “I diari della motocicletta”. Il successo del film ha trascinato, come spesso accade, anche quello del libro che, ad ogni modo, era già diventato un cult (non a caso c’hanno fatto un film, no?). Inutile fare gli snob o farsi dei preconcetti, siano essi di mainstream o politici: il libro è molto interessante e stimolante, sia perché sono gli appunti di viaggio in giovane età di un personaggio che ha segnato il Novecento, sia perché ci mostra come due ragazzi argentini senza soldi ma con tanta forza di volontà siano riusciti tra il 1951 e il 1952 a percorrere quasi tutto il Sud America. La moto, una romantica Norton M18 500 del 1939, in questo caso schiatta a metà del viaggio, ma ciò non li ferma dal raggiungere il loro obiettivo con qualsiasi mezzo a disposizione.

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Ewan McGregor e Charlie Boorman per la foto di copertina di Long Way Round con le loro BMW R1150 GS.

Long Way Round di Ewan McGregor e Charlie Boorman

No, non fare quella faccia, lo so a cosa stai pensando ma lascia almeno che ti spieghi: Long Way Round è il primo e più celebre viaggio fatto in moto dalla coppia Ewan McGregorCharlie Boorman. I due attori e appassionati motociclisti si sono cimentati in questa impresa nel 2004 e hanno collegato Londra con New York via terra in sella a due BMW R1150 GS per un totale di 30.000 km in 4 mesi. Il viaggio – nato nella mente dell’attore scozzese in modo genuino – è diventato un’operazione promozionale a tutti gli effetti: protagonisti – specie McGregor – stra famosi e amati, moto (e assistenza) ufficiale, troupe televisiva al seguito, diffusione su ogni media con possibilità economiche che un normale viaggiatore può solo sognare. Per questo, Long Way Round fa un po’ incazzare, ma anche per questo credo sia importante leggerlo. Se il buon Robert Fulton o il mitico Ted Simon ci hanno aperto una strada, sono stati precursori o pionieri, il caso di McGregor e Boorman è importante per capire come si è evoluto il modo di raccontare un viaggio in moto oggi e come questo possa essere a tutti gli effetti un veicolo mediatico, un modo per far parlare di sé o per attrarre l’attenzione sulle problematiche di un paese che si attraversa. L’avventura, che è quello che interessa a noi, è vera e i due in moto ci sono andati per cui… inutile fare i puristi, questo libro va letto per avere un termine di paragone attuale e… stra famoso. E poi è stato l’inizio di una piccola saga per il duo hollywoodiano.

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Giorgio Bettinelli  in vespa da roma a saigon
Giorgio Bettinelli e la sua inseparabile Vespa con la quale ha girato tutto il mondo.

In Vespa. Da Roma a Saigon di Giorgio Bettinelli

Sono stato a lungo indeciso su quale libro inserire di Giorgio Bettinelli, il vespista matto che si è sparato tutto il mondo su di una Vespa e con una chitarra e l’ha saputo raccontare con leggerezza e spavalderia. Ho scelto In Vespa perché è il primo e forse proprio per questo il più autentico. Ma potresti scegliere anche Brum Brum 254.000 km in Vespa per avere un quadro più completo del mondo e del mondo secondo Bettinelli soprattutto (compralo subito qui). Che tu legga In Vespa, Brum Brum o In Vespa oltre l’orizzonte o, ancora, Rhapsody in black. In Vespa dall’Angola allo Yemen, Giorgio Bettinelli riuscirà a farti capire come il viaggiare lento sia uno degli aspetti migliori e più saggi del viaggio in motocicletta. La Vespa tecnicamente non è una moto, la Vespa è pensata per i piccolo spostamenti ed è proprio questo a rendere grandi le imprese di Bettinelli, la piccolezza della sua cavalcatura. In molti hanno cercato di imitarlo, poi, ma il suo stile rimane unico.

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Prevedo già alcune critiche: “ma come Motoreetto, non hai inserito neppure un libro di Roberto Patrignani??”, “E Il giro del mondo di Tartarini e Monetti su Ducati 175 dove l’hai lasciato?”. Quando ci si impone di scegliere solo 5 libri, per forza di cose si lasciano fuori tante altre magnifiche storie. Ho ritenuto questi 5 come “fondamentali”, quindi più influenti per la tua formazione di globe trotter su due ruote e più utili per capire cosa significhi oggi viaggiare in moto mantenendo un visione sull’evoluzione di questo genere letterario.

Ma se non sei d’accordo, ben venga!!

Sarei ben felice di sapere come la pensi, puoi commentare qui sotto oppure sulla mia pagina Facebook.

Non ci crederai ma per leggere questi libri e scrivere questo post ci ho messo un bel po’ di tempo 🙂 e non c’è  ricompensa più grande che vedere che condividi questo post con i tuoi amici! Su avanti, non essere timido! 😀

Quali sono i tuoi libri di viaggio in moto fondamentali?

3 comments
  1. What about MOTORCYCLE ADVENTURER: Carl Stearns Clancy: First Motorcyclist To Ride arround the world in Henderson bike in 1912-1913

    “The longest, most difficult, and most perilous motorcycle journey ever attempted.”

  2. how come you missed this book in your list “MOTORCYCLE ADVENTURER: Carl Stearns Clancy: First Motorcyclist To Ride Around The World 1912-1913 “

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