What comes around, goes around – Ferro magazine 9

Tra proverbi pop e kharma, questo mese ti porto a fare un giro con la tua coscienza. D’ora in poi sarà sporca soltanto del grasso del tuo ferro.  

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Ci sono dei periodi in cui ci si affeziona a un proverbio, a un modo di dire. Qualche tempo fa riascoltando per caso una vecchia canzone ho colto una frase a cui non avevo mai fatto caso prima. Eppure avevo sentito quella canzone centinaia di volte e quella frase altro non era che un proverbio americano ben noto persino a me che non ho mai vissuto negli States. Quel giorno però ho iniziato a ragionare sul senso di quell’espressione, in qualche modo a farla mia, a usarla. Ben presto è diventata una di quelle frasi che alla fine ti modellano un po’, uno di quei proverbi che ti indicano la via, ti aiutano a orientare il tuo atteggiamento. Hai presente quei detti come “chi dorme non piglia pesci” o “aiutati che il ciel ti aiuta”? Alla fine dei conti son espressioni che ti danno una mano a mantenere un certo equilibrio, ad agire in un determinato modo, a considerare il peso delle tue azioni o inazioni. Il proverbio a cui alludo è “what comes around, goes around” (e no, la canzone non è quella di Timberlake, vediamo se la indovini) il che se dovessimo tradurlo brutalmente in italiano sarebbe qualcosa tipo “ciò che va in giro torna in giro” o, un po’ meno alla lettera, potremmo assimilarlo al nostro “chi la fa, l’aspetti” o, ancora, a “chi semina vento raccoglie tempesta”, detto che mi piace moltissimo, ma che è sempre negativo. Qui l’accezione è positiva, sarebbe più un “chi ben semina, raccoglie” o qualcosa di simile e porta con sé il concetto di kharma, ovvero la legge di azione e conseguenza. In altre parole, pagherai le conseguenze delle tue azioni o ne trarrai i benefici.

Bene, ti dirai, e cosa c’entra tutto questo con quella cosa che io e te abbiamo in comune, ovvero la passione per la motocicletta? Il mio sillogismo è piuttosto banale.

Converrai con me che noialtri con la motocicletta andiamo in giro, come sarai d’accordo che quando lo facciamo commettiamo delle azioni collaterali. Non sono qui per fare prediche o fare la morale, dico solo che al nostro andare in giro fanno da contorno altre azioni e le conseguenze di ciò che facciamo si moltiplicano, cambiano volto, mutano, ci tornano indietro come boomerang oppure come un volano che ci ricarica e ci spinge ancora avanti. Intendiamoci, avviene per qualsiasi nostra azione, ma per ora concentriamoci su quella dell’andare in moto.

Quando andiamo in moto siamo esposti, in tutti i sensi possibili e immaginabili. Siamo così esposti che il senso stesso di equilibrio precario ci galvanizza; l’idea che da poche molecole di gomma comandate dalle leggi della fisica dipenda la nostra stessa esistenza anziché atterirci, ci eccita e ci inietta l’adrenalina di cui abbiamo bisogno per buttar dentro un’altra marcia e affrontare la prossima piega. Siamo così schiavi di queste sensazioni da ignorare tutto il resto, anche il fatto di non essere soli, di essere all’interno di un sistema piuttosto complesso ed empirico, di poter arrecare fastidio o disturbo e di dipendere in definitiva anche dalle azioni, reazioni altrui. E in quanto a buone azioni, gli altri utenti della strada non sono sempre dei modelli da seguire. What goes around, comes around. Se tutti noi guidassimo i nostri ferri pensando al buon vecchio kharma, con la consapevolezza che se ci comportiamo in un modo rispettoso del prossimo prima o poi ne trarremo beneficio, allora penso che la strada, il nostro piccolo cosmo, diventerebbe un posto migliore. Quando viaggio vedo comportamenti assurdi perpetrati con la massima semplicità e talvolta banalità da parte di automobilisti, pedoni, camionisti e motociclisti, persone come me e te. Non pensano mai alle conseguenze di ciò che fanno, sono talmente ovattati dall’urgenza del presente da non cogliere il peso che ogni loro piccolo gesto potrebbe avere. La moto ci fa stare bene, per questo penso che dovremmo salire ogni volta in sella con il sorriso e con l’intenzione di essere degli autentici generatori di effetti positivi.

E tu, sei pronto a fare i conti con la tua coscienza? Confessati @motoreetto.

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