Buon 1 maggio a tutti, buon 1 maggio a me

È il 1 maggio e voglio ricordare tutti coloro che lavorano sulle moto e coloro che lavorano sui contenuti. Perché sì, anche questo è un lavoro.

È il 1 maggio e come ogni giorno apro “l’internet” e cerco spunti, riflessioni, scambi di battute con amici e sconosciuti. Come ogni giorno faccio un pezzettino di quello che è il mio lavoro e la mia passione: creo contenuti. È il 1 maggio e come ogni giorno ci metto le mani e ci metto la faccia. Perché credo in quello che faccio, c’ho sempre creduto anche quando commettevo e commetto degli errori. Ma a sbagliare sono io, con la mia faccia e le mie mani. A riparare, quando possibile, sono sempre io con la stessa faccia e le stesse mani. Talvolta qualcuno confonde questo mia volontà di esserci in ciò che faccio con una sorta di protagonismo morboso da selfie. Non è così. Apparire mi piace molto meno di quanto tu, amico mio, possa pensare. Apparire in ciò che faccio, per me, è porre una firma, un bollino di garanzia, un certificato di qualità. Anche negli errori è dichiararne la paternità.

Lavorare sul web non è facile. Sembra esserlo: pubblichi una foto, scrivi due cazzate e via. Chiunque c’abbia provato sa che non è così, chiunque abbia provato a creare con qualità per il web sa che raramente i numeri stanno dalla sua parte e spesso ciò che crea prende altre vie e va ad alimentare i numeri di altri. Anche per questo ci metto la faccia.

È il 1 maggio e come ogni giorno vedo spacciatori di contenuti farsi belli con il lavoro altrui. Il 1 maggio non è dedicato a voi.

Buon 1 maggio a chi – anche sul web – suda, inventa, crea, lavora.

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