Come sarebbe “the perfect ride”? La risposta ce la offre la TAC, ente australiano per la sicurezza stradale, noto per le sue campagne video. Anche in questo caso è da guardare.
The perfect ride è il titolo della nuova campagna di TAC – Transport Accident Commission – dello stato australiano di Victoria, quello di Melbourne per intenderci.
Il messaggio, il tono, lo stile non è mai pesante. Ciò che emerge è, come sempre nelle campagne TAC, che il primo passo lo debbe fare il motociclista nel prendere consapevolezza della propria situazione e dei propri mezzi. Non c’è demonizzazione gratuita della velocità, essa viene indicata come uno dei fattori in campo, il primo che il motociclista è in grado di controllare.
Gli altri fattori? Beh basta guardare il video per capire che non tutto dipende dal povero motociclista! Non c’è ipocrisia, come invece avviene nelle campagne italiane sulla sicurezza stradale. Il problema non è la moto, e tutti possono fare un passo avanti per far sì che sia possibile vivere nella maniera più sicura questa passione.
La TAC già in passato si è fatta conoscere per le sue campagne forti e ben concepite. Questa volta è andata oltre con una pulizia che a mio avviso è da ammirare: il messaggio c’è forte e chiaro, non ci sono scene splatter. Si rivolge ai motociclisti, certo, ma non solo.
Per lo splendido stato di Victoria, la sicurezza della popolazione a due ruote non è un problema secondario. I motociclisti sono numerosi e più dell’80% di loro usa la moto a scopo ricreazionale durante il sabato o la domenica. Alle 4 del pomeriggio dei giorni di weekend si registrano il maggior numero di emergenze ospedaliere, non ci vuole molto a capire che i due elementi sono collegati.
La campagna “the perfect ride” si concentra su 5 fattori sui quali tutti possono intervenire senza sacrifici, ma soltanto aumentando la propria consapevolezza, al fine di ridurre i rischi:
- Velocità
- Piega
- Posizione di guida
- Superficie stradale
- Gli altri utenti
Lo scopo di “the perfect ride” e di TAC non è quella di terrorizzare o demonizzare, ma è quella di educare. Utenti della strada più consapevoli sono utenti della strada più sicuri. Ci vuole tanto a capirlo in Italia?
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