V-Strom 650 XT: la mia settimana con la tuttofare Suzuki inizia con il piede giusto. Obiettivo del giorno: capire meglio il motore.
Finalmente la strada si apre verso la campagna e inizio un’andatura più disinvolta, libera dal traffico. Accelerazione e ripresa mi sembrano ottime, l’allungo non manca pur avendo una rapportatura piuttosto corta e pur non essendo la dote che spicca. Equilibrio di prestazioni è forse la prima frase che mi viene in mente per sintetizzare quello che questo bicilindrico mi comunica: gira bene e a tutti i regimi, con qualsiasi marcia. Ecco, il cambio è forse un pochino duro negli innesti, non gradisce le cambiate senza frizione ma le sopporta se effettuate al giusto numero di giri e la terza su questo esemplare ogni tanto è più dura delle altre marce, ma stiamo proprio cercando il pelo sull’uovo. Ha sei marce e anche in sesta, pensata più per il riposo autostradale, la V-Strom non perde verve e riprende tranquillamente da 1.500 giri. Ho detto 1.500! Sono doti non comuni per una cilindrata come questa.
La spinta diventa sostanziosa intorno ai 3.000 e poi sale fino a 9.000 giri, anche se non c’è bisogno di arrivare fin lì per sfruttarlo al meglio, anzi.
Trovo un prato e imbocco una strada sterrata in cerca di un momento di relax. Voglio guardare e studiare meglio questa V-Strom 650 XT. Il resto, però, te lo racconto domani!
Cosa mi è piaciuto di più oggi:
L’equilibrio del motore, spunto, ripresa e allungo sono quanto serve per viaggiare e per divertirsi. Just enough.
Cosa mi è piaciuto di meno oggi:
Il cambio è un pelino più duro di quanto mi aspettassi e con la corsa un po’ lunga, bisogna abituarcisi.
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