Ecco chi usa l’immagine del Sic per farsi pubblicità meschinamente.
Il Sic è morto, due anni fa, e ancora oggi c’è chi usa la sua immagine per farsi pubblicità e attirare visite. Non è illegale, ma è marcio.
La morte di un pilota, specie se un personaggio amato e seguito, è sempre un evento che porta con sè sgomento, discussioni, polemiche, quindi… ricerche e accessi. Parlarne o non parlarne, spiegare, ritornare sull’argomento oppure fare solo un timido accenno? Il diritto di cronaca si scontra con il diritto al pudore, il dovere di essere sensibili, opportuni si scontra con la mancanza di vergogna.
Se non c’è una coscienza che risponde ai vostri dubbi, lo possono fare i numeri e quelli parlano molto chiaro: parlane, parlane più che puoi, solo così potrai scalare i motori di ricerca, parola di SEO.
Se hai una tv comanda l’audience, se hai un sito comanda la SEO, il risultato non cambia.
Più volte mi sono scaldato su questo argomento: Tomizawa, Simoncelli, Antonelli…
Ho criticato pubblicamente chi ci ha fatto trasmissioni televisive e si è presentato vestito da beccamorto per parlarne con aria sinistra, ma chi lo stesso giorno ha gioito perché era primo su Google non è meno degno del mio disprezzo, anzi.
So di redattori che si sono vantati per aver raggiunto la vetta di Google nella ricerca “Andrea Antonelli morto”. Tranquilli, vi hanno già superato, vi dovrete accontentare di vendere il vostro mensile pieno di nulla. Iene e avvoltoi hanno più dignità, perché almeno lo fanno per la propria sopravvivenza.
Ultimo in ordine di tempo a portare alla mia attenzione questo fenomeno di sciacallaggio mediatico è chi si è premurosamente ricordato dell’anniversario del Sic.
Pochi giorni fa, è stato l’anniversario della tragedia di Sepang e su quasi tutti i siti di “informazione” motociclistica è stato fatto un accorato post carico di emozioni. Non metto in dubbio che alcuni articoli fossero sinceri, come l’affetto di cui godeva Marco. Come al solito, però, gente che scrive a malapena l’italiano e che non ha mai incrociato gli occhi di Simoncelli da vivo si è lanciata in acrobatiche descrizioni del fantastico carattere del ragazzo di Coriano.
Qualcuno ha persino ritirato fuori dubbi sulla dinamica dell’incidente e qualcuno, dopo aver pubblicato le proprie commoventi riflessioni, ha pure aggiornato il titolo aggiungendo anche il messaggio di Valentino Rossi, perché si sa che pure quello è un bel nome che attira visite.
E cos’hanno scritto su questo post? Nulla, semplicemente le parole di Valentino, come fossero loro o come loro fossero dei portavoce. Ragazzi pieni di buon cuore non c’è dubbio. Ad ogni modo vi basta scorrere i post sul sito di Fanpage per trovarne di continuo sul buon Sic… Quasi che ne parlano più ora che due anni fa, o sbaglio?
Tuttavia Fanpage non è stato il primo a usare quest’elegantissimo stratagemma. Già due anni fa il mio amico Marco si accorse che l’immagine del Sic veniva usata a scopo pubblicitario e lo scrisse in questo post mettendo in guardia che forse si stava superando il limite. Allora probabilmente fu Facebook stesso a intervenire rimuovendo la pubblicità, forse è il caso di farlo anche stavolta.
2 comments
Se non ricordo male arrivammo anche alla carta servizi del Sic. Cosa che stigmatizzai su fb. Però adesso mi sento in colpa perché sul prossimo numero di Cafe, ricordando i tratti e la fine di Renzo Pasolini, dedico una riga a Simoncelli (senza citarlo direttamente, per pudore). Nicoletto perdonami :-))
andiamo, sai benissimo che il punto non è questo, non mi sognerei mai di dire che non dobbiamo più parlare di chi non è più tra noi. Simoncelli, Pasolini, Saarinen, Tomizawa e non per ultimo Antonelli, vanno tutti ricordati, sono nel nostro olimpo. Ma vanno ricordati per la loro grandezze e la loro immagine non va biecamente sfruttata per trucchetti da accattoni del web. (ovviamente leggerò volentieri il tuo pezzo su CR)
Comments are closed.