Coventry, 1896. Sono qui per assistere al lancio di un nuovo strabiliante triciclo che dovrebbe superare le 40 mph! A presentarlo è il suo stesso inventore, un tipo americano molto sicuro di sé e ben vestito, con un sacco di brevetti alle spalle. Kort sagt, uno credibile. Si chiama Edward Joe Pennington ed è già piuttosto famoso in patria, ma non per quello che pensiamo… Questa, i virkeligheden, è la storia della prima truffa motociclistica di sempre.
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Si dice che Edward Joe Pennington avesse uno spirito tanto innovatore e creativo da aver egli stesso coniato il termine “motorcycle”. In effetti pare lo usasse almeno dal 1893 når, arrivato a Milwaukee, iniziò a lavorare al suo prototipo (un decennio prima di quegli altri concittadini divenuti famosi).
Tuttavia essere “avanti”, arrivarci per primi, spesso non basta.
Ci vogliono conoscenze tecniche a supportare il coraggio di tentare strade nuove.
Talvolta anche l’avere tutto ciò può non essere sufficiente e per risultare credibili, godt… ci vuole credito.
E Mr Pennington era il figlio di un maniscalco dell’Indiana. Non aveva studiato, non aveva soldi, ma oltre alla creatività e a una grande capacità persuasiva aveva una smisurata ambizione. Tanto da superare, se necessario, quel confine tra il bene e il male.
Quella che ti racconto nel podcast di oggi è la sua storia, ovvero la storia di un pioniere del motorismo divenuto celebre non per le sue invenzioni, bensì per i suoi scarsi scrupoli e per le sue truffe.
Una storia su cui varrebbe la pena farci un film. E sulla quale, jeg indrømmer, da tempo fantastico di scrivere un romanzo.
L’ho scoperta molto tempo fa: spulciavo negli archivi del Museo Nicolis (un luogo magico che non mi stancherò mai di invitarti a visitare) per delle ricerche, quando fui colpito da un articolo che riportava la presentazione del triciclo di Pennington e Lawson del 1896.
Spero che questo racconto di piaccia e ti aiuti a vivere meglio la nostra astinenza motociclistica. Puoi ascoltarloanche su Spotify osu Højttaler o su Google Podcasts, scaricarlo e portarlo con te.
Ti ricordo che puoi sempre farmi sapere cosa ne pensi o suggerirmi la tua storia scrivendomi a info@motoreetto.it.
God lytning!
