Il tempo non è denaro – Ferro magazine #5

Il tempo è denaro, negli anni Ottanta lo ripetevano come un mantra. Intanto io guardavo mio nonno, a lui era chiaro che si sbagliavano. Ti basta prendere il tuo ferro e andare per capirlo.

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ferro magazine tony alle prese con un ciao negli anni sessanta

Mio nonno Toni (chi mi conosce di persona lo sentirà tirare in ballo con più frequenza del sottocosto ai supermercati) faceva il meccanico. Oddio meccanico forse Ë una parola grossa. Ha iniziato nel Dopoguerra riparando bici e poi motorini, ma la sua “svolta professionale” è arrivata con la Vespa e il distributore di benzina e miscela Esso, con tanto di tigre di latta appesa fuori. Negli anni Cinquanta, nel piccolo paese di campagna, il suo Ë diventato un ruolo sociale: con la motorizzazione di massa, divenne una sorta díistituzione e per importanza dopo il sindaco, il prete, il medico condotto e il macellaio, arrivava lui.

Oltre alla bottega in paese, affacciata proprio sulla statale che ancora oggi lo affetta in due come un perizoma e a pochi passi dalla piazza, mio nonno possedeva ancora la vecchia casa paterna pochi chilometri fuori dal centro. Lì teneva il suo piccolo ranch: poco più di 3 campi veronesi con galline, oche, anatre, tacchini, conigli, caprette, noce, pero, enorme ciliegio e cavallo. Il collegamento ranch-bottega avveniva sempre tramite un vecchio Ape 50 azzurro/ruggine ovviamente “elaborato” dal Toni stesso. Di solito io salivo sul cassone con il cane, quelle sì che erano good vibrations. Quando era carico di legname, latta, bombole di gas o cianfrusaglie varie mi veniva concesso il posto in cabina per bilanciare il peso, non per altro. Una volta non ci riuscimmo e mi ritrovai aggrappato al manubrio dell’Ape in impennata con la benna che si limava sull’asfalto. Ci volle uníincudine in cabina per rimettere tutte e tre le ruote a terra. Velocità di punta 11 orari.

ferro magazine - tony nella sua officina piaggio anni cinquanta

Mio nonno non era di quelli che dispensano consigli a destra e a manca, era di poca cultura e non gli servivano molte parole per esprimere la sua “filosofia di vita”. Preferiva ascoltare me, che a 7 anni ero già un pozzo di sapienza e non stavo mai zitto. Mi ripeteva sempre: “ah bravo bravo studia, che quando sarai grande farai il politico, così giriamo il mondo”. Notare: fai il politico non perché prenderai un sacco di soldi, ma perché girerai il mondo. E non erano insegnamenti questi?anni sessanta motoreetto vespa pieno stazione esso minerbe verona

Per tutti lui era semplicemente “El Toni”, non c’era da specificare di quale Toni si trattasse. Normale dunque che la clientela si componesse di amici e conoscenti, e quelli che non lo erano lo diventavano dopo poco. Non mi è mai capitato di vedere un cliente entrare e uscire rapidamente: non venivano solo per una riparazione, ma per scambiare due chiacchiere e spesso anche solo per quello. Non di rado mio nonno mollava quello che stava facendo, abbassava la serranda a metà (segnale per dire “torno subito”) e se ne andava al bar assieme all’avventore. La porta rimaneva aperta tanto sullíuscio cíera la Tosca, il suo setter, ad attenderlo, ma mica per i ladri, solo per far capire che lui era fuori. Dopo qualche minuto tornava e si rimetteva al lavoro fischiettando.

officina piaggio minerbe anni sessanta su ferro magazine

Verso sera poi riabbassava la serranda saliva sul suo Ape – o sulla Vespa quand’era più giovane – e andava nel suo ranch. Nei pomeriggi di maggio, invece, il lavoro riprendeva solo dopo la conclusione della tappa del Giro.

Per quei giorni che ho vissuto con lui, non ho mai sentito mio nonno lamentarsi una volta. Mai lího udito parlare di stress e quando aveva qualcosa da ridire su un cliente era soltanto perchÈ non lo aveva ancora pagato. Succedeva anche allora, ma lui faceva credito a tutti lo stesso.

piazza minerbe anni sessanta tutti in vespa - motoreetto per ferro magazine

Mi capita spesso di pensare a lui, alla sua vita e alla sua serenità, così come sto facendo ora, mentre l’asfalto scorre sotto le ruote del mio ferro, uno dei pochi momenti che mi fa stare bene e in pace con tutto. E sempre più spesso concludo che il denaro si può avere e non avere, sale e scende, c’è e non c’è. Il tempo è l’unica risorsa che veramente abbiamo e non è una risorsa rinnovabile. Non è vero che il tempo è denaro, come ci hanno inculcato negli anni Ottanta, il tempo vale molto più del denaro.

Vivi la tua vita, gusta le piccole cose e Dai Gas Responsabilmente.

(le foto postate in questo articolo appartengono alla mia famiglia, sono gli unici documenti rimasti di quegli anni, di quella piccola officina. Se le scarichi a tuo uso senza citare la fonte non commetti tanto un illecito quanto un’offesa. Contattami, sarò ben felice di darti il mio consenso a pubblicarle dove vale la pena farlo)

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