La moda nuova – Ferro magazine 16

La moda è una ruota che gira e prima o poi ripassa sempre dallo stesso punto. Solo che ogni volta ha fatto un po’ di chilometri e la ruota è un po’ cambiata. Per questo ci sembra nuova.

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Tutti proviamo in qualche modo nostalgia. Ok, noi che leggiamo Ferro e che amiamo i nostri vecchi catenacci abbiamo anche tante altre patologie, ma ciò che intendo è che tutti abbiamo nel nostro cuore un’età in cui “si stava meglio quando andava peggio”. Alle volte non ci facciamo neppure caso, ma la memoria, invecchiando, tende a mostrarci le istantanee migliori, un po’ scolorite, ma cariche di sensazioni positive. Le immagini dolorose, invece, è più difficile andarle a pescare, richiedono concentrazione. Probabilmente è un sistema di autodifesa, sta di fatto che quando abbiamo voglia di leggerezza, di emozioni facili, la memoria va a braccetto con la fantasia nel creare un passato dorato al quale, magari, non abbiamo neppure partecipato. Ma, ca§§@ se avrei voluto esserci. Non è forse così?

C’è una cosa che ho imparato sul suscitare emozioni, che vale sia quando racconti per immagini sia per parole: prendi per mano chi ti ascolta e conducilo in quelle fotografie della memoria, portalo dove non sta da parecchio tempo o dove avrebbe tanto voluto essere.

Se sei sulla quarantina probabilmente quei giorni sono gli anni Ottanta.

Facciamo una prova? Bene, preparati e leggi in sequenza senza pensare:

Dakar, Auriol, vittoria, deserto, libertà, Cagiva, vento caldo, Africa Twin, sterrato, Ténéré, Gaston Rahier, Tuareg, tende, sabbia, caldo, sete, vittoria, r80, impennata, jeans, casco, estate.

Chiudi gli occhi. Come ti senti?

Facile concludere che si tratti dello stesso meccanismo che muove quella vituperata ruota che è la moda. Vai avanti, fai strada e prima o poi la ruota passa dallo stesso punto, solo che consumata ti appare un po’ diversa, ti appare nuova eppure l’hai già vista. Ma non è vecchia, anzi è perfetta, è geniale, è quello che ci vuole qui e ora.

Negli ultimi dieci anni abbiamo assistito a una crescita del movimento café racer, se così si può dire, fortemente ispirato agli anni Settanta e ora assistiamo all’esplosione della moda dell’enduro, ma non l’enduro tecnico, bensì il fuoristrada sognatore. Le vecchie mono anni Ottanta sono ora ricercate, le quotazioni stanno salendo vertiginosamente già da un paio d’anni. Sempre più persone si iscrivono a corsi di guida in fuoristrada e cavalcate d’epoca e non. Le endurone sono tornate in cima alle classifica di vendita e c’è voglia di avventura, tanto che la FMI ha sancito la nascita di una nuova disciplina, l’Adventouring.

L’altro giorno stavo lavando la mia moto quando mi si avvicina un ragazzo con un CBR600RR e mi fa i complimenti. Sorrido, ma mica l’ho fatta io la moto, l’ho solo acquistata di terza mano e gli anni si vedono. “eh” – dice – “chissà che bei viaggi ti fai con questa. Vai anche in fuoristrada?”. Prosegue: “anch’io vorrei tanto prendermi una vecchia Africa Twin o un Super Ténéré 750, con quelle sì che puoi viaggiare e puntare anche il deserto…”. Sorrido e registro che nel giugno 2016, è assodato che la moda nuova è quella di quando ero ragazzino. Salgo sul mio endurone e sogno sornione il mio arrivo a Dakar, roba che qualche anno fa non avrei mai osato immaginare chino sui manubri. Ecco cosa fa la moda, ti porta dove non stai da parecchio tempo o avresti tanto voluto essere.

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