Ghisallo in moto, il triangolo lariano

Meta storica del motociclismo e ciclismo, il triangolo lariano e il Ghisallo sono tra le mete più “facili” per i motociclisti lombardi, ma sono anche un ottimo spunto per chi è qui di passaggio. Video on board e itinerario.

Quando andare?

In moto sul Ghisallo si può andare sempre. Uno spreco andarci quando la nuvolosità non consente di godere della bella vista.

Con quale moto?

Qualsiasi moto è adatta a questo itinerario facilissimo tutto su asfalto.

Strade e distanze

L’itinerario che ho seguito io da Valmadrera a Canzo deviando anche sul Piano Rancio sin dove finisce la strada e si incontra il ristorante La Baita è di una novantina di chilometri per poco più di due ore di tempo. L’asfalto è quasi ovunque buono, rovinato solo in alcuni tratti, e pulito, ma la careggiata è in alcuni punti molto stretta e non ci sono parapetti.

Cosa vedere?

Sicuramente la Madonna del Ghisallo con la sua chiesa, i busti, il panorama e il museo del ciclismo è l’attrazione principale. Non è però l’unica. Poco prima si incontra infatti il monumento al Circuito del Lario – peraltro in posizione un po’ sacrificata – e poco dopo a Civenna c’è quello dedicato alla memoria dei motociclisti scomparsi. La vista al Piano del Tivano vale la sosta, come sicuramente può valere una visita il nobile centro di Bellagio.

Consigli utili

Anche se in pianura fa caldo talvolta basta salire di poco e trovare già aria più fredda e qualche nuvola. A parte questo bisogna fare molta attenzione soprattutto ai tanti ciclisti. Il Ghisallo è un traguardo mitico per gli amanti dei pedali che lo affrontano in numero notevole specie nel week-end. Le strade sono strette quindi consiglio di procedere sempre rispettosi del codice della strada e degli altri utenti.

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Attrezzatura utilizzata in questo video:

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#RIDEMORE

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