Calimoto: come funziona la nuova app di navigazione per motociclisti?

L’idea di 3 giovani tedeschi è diventata realtà: calimoto è una app di navigazione per smartphone per motociclisti. Interessante alternativa ai navigatori

Lo sai che mi piace scovare novità e presentartele quando le ritengo interessanti e con un potenziale. Se poi dietro c’è una storia di passione vado proprio in solluchero, come direbbe Salinger. Recentemente, ad esempio, ho parlato di Ubivade, il progetto di Marco Zagaria per una cintura che grazie alle vibrazioni ti guida a destinazione. Purtroppo il progetto non ha raggiunto la soglia di finanziamento necessaria ed è al momento in stand by. Speriamo Marco trovi i giusti finanziatori. Stavolta, invece, ti parlerò di una nuova applicazione per smartphone, si chiama calimoto. Riguarda sempre la navigazione, ma in questo caso non è un progetto in cerca di fondi, ma una start up che ha già preso il via.

Calimoto – a questo indirizzo il sito dedicato – nasce dall’intuizione di un giovane berlinese, Sebastian Dambeck, il quale unisce gli studi di Geo-informatica con la passione per le moto. Per la sua tesi di Master elabora infatti un algoritmo in grado di riconoscere le curve e, quindi, di poter restituire un itinerario non solo sulla base della velocità o della distanza, ma sul teorico piacere di guida. L’idea piace subito agli amici Luca Osten, appassionato programmatore, e Hans-Joachim Allenfort, il “businessman” del trio, e nasce così l’idea di fondare una start-up. Trovano ascolto nel laboratorio di fondazione della Beuthhochschule e riescono ad ottenere il finanziamento dell’EXIST-Grunderstipendium, una sovvenzione per l’imprenditoria giovanile tedesca. La calimoto GmbH nasce così nell’aprile 2016 a Berlino e poco più di un mese più tardi, il 15 maggio, l’applicazione viene pubblicata su Google Playstore per tutti gli utenti Android. In 5 mesi raggiunge 50.000 utenti in Europa, Nuova Zelanda e Australia.

Raccontata la storia, ora ti spiego cosa fa questa app calimoto.

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L’algoritmo ideato da Sebastian viene sviluppato e ora è in grado di riconoscere anche altri fattori che possono rendere la strada più interessante per un motociclista. Non viene ufficialmente dichiarato, ma suppongo si tratti delle variazioni altimetriche e forse altre informazioni quando disponibili come il tipo di manto e il traffico medio, ma sono mie ipotesi. Al momento, infatti, non ho provato calimoto in quanto al momento è disponibile solo per Android e la versione per iOS arriverà a marzo. Mi riprometto di scaricarla e di dirti come va. Tra l’altro la startup tedesca sta lavorando allo sviluppo anche di altri software complementari, in primis un pianificatore di percorsi online che permette di creare gli itinerari dal desktop per poi trasferirli rapidamente sul proprio smartphone.

Se in tasca hai un telefono con Android puoi già provare calimoto: la trovi cliccando qui.

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Di certo, anche senza provarla, possiamo facilmente considerare alcuni pregi di un’applicazione di questo tipo anche rispetto a un navigatore tradizionale. Per prima cosa non richiede un’ulteriore strumento che a sua volta esige collegamenti alla batteria della moto e specifici supporti, oltre che ingombri, accessori, attenzioni… Presenta dunque vantaggi dal punto di vista della flessibilità di utilizzo (lo smartphone ce lo abbiamo sempre in tasca) e della semplicità di fruizione (a giudicare dalle schermate!) e infine dei costi (lo smartphone lo compro a prescindere dalla navigazione). Inoltre gli attuali telefonini hanno un hardware molto buono e processori veloci e sono già abbinati ai nostri eventuali dispositivi bluetooth. Potendo inoltre lavorare anche senza rete 3G, non ha lo svantaggio tipico dello smartphone. Va detto, di contro, che i moderni navigatori mantengono alcune carte a proprio vantaggio: sono fatti per fare una cosa sola, non c’è rischio che la navigazione venga in qualche modo disturbata o interrotta da altre attività come telefonate, messaggini, notifiche… Sono il frutto di anni di sviluppo. Inoltre sono costruiti per resistere bene all’acqua e agli urti. Riguardo invece alla funzione principale di calimoto, ovvero quella di scovare la strada migliore per i motociclisti, devo dire che anche i più moderni navigatori hanno introdotto questa funzione, anche se non è la principale. Sia Garmin sia TomTom consentono di seguire un percorso calcolato su variazioni altimetriche e numero di curve. Bisognerà capire con l’utilizzo in cosa è preferibile l’algoritmo di calimoto. Appena possibile la proverò e lo vedremo. Nel frattempo dai un’occhiata a www.calimoto.eu/it.

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Da sinistra: Luca, Sebastian e Hans, i giovani fondatori di calimoto.
1 comment
  1. Salve, una cosa che ho trovato solo al momento della registrazione è non trovo dopo, é una legenda sulle strade, io trovo percorsi bianchi bordate di rosso che dovrebbero essere strade bianche, gialle bordate di rosso che dovrebbero essere sterrato hard ma le tratteggiare? Insomma una descrizione che possa servire per sapere come procede il percorso, in quanto esistono gli enduro speciali e i maxi enduro (yamaha xt1200z, BMW 1200gs e altre) che hanno limiti sullo sterrato

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