Nasce ufficialmente l’Escartons Brevet

Nasce ufficialmente l’Escartons Brevet, la prima sfida moto turistica che puoi fare quando vuoi e come vuoi. Ecco il sito, come iscriversi e tutte le informazioni per partecipare

Oggi non è iniziato solo un nuovo mese, ma è anche il primo giorno di una nuova avventura aperta a tutti e che ho deciso di chiamare Escartons Brevet.

Che cos’è l’Escartons Brevet?

Si tratta della prima sfida moto-turistica che puoi decidere di fare quando vuoi e come vuoi.

A chi mi segue con più attenzione non sarà sfuggita la sfida che mi sono autoimposto lo scorso luglio: superare i più alti passi alpini nel territorio occitano tra Italia e Francia uno dietro l’altro per un totale di dodicimila metri di dislivello. Per renderlo più avvincente ho deciso di farlo in dodici ore in sella ad una dodici pollici con meno di dodici cavalli.

E la cosa bella è che ci sono riuscito. [ #SPOILER ]

Certo, alla fine avevo un po’ di indolenzimento alle chiappe e soprattutto alla cervicale, ma è stato divertente. Farlo con una moto così piccola e poco potente mi ha permesso di avere un punto di vista estremamente umile innanzi alle grandi montagne e di poter meglio assaporare ogni metro che superavo e soprattutto ogni salita che affrontavo quasi a passo d’uomo.

Col della Fauniera, Col della Lombarda, Col della Bonette, Col di Vars, Col di Izoard, Col dell’Agnello e Col di Sampeyre. Tutti in fila uno dietro l’altro dalle sette del mattino alle sette di sera. Presto sulla rivista InMoto – con cui collaboro – verrà pubblicato il reportage di questo viaggio scritto da me e documentato dalle foto dell’amico Filippo Pandin che mi ha seguito in questa missione. E ovviamente c’è anche un video in lavorazione 😉

Un piacere personale che va condiviso

Ma non basta. Come sospettavo è un giro molto avvincente e, benché sia un’esperienza che consiglio di fare da soli o meglio con un buon amico quindi non in gruppo, ho deciso di condividerlo con chiunque abbia voglia di farlo. Sempre nel rispetto dei luoghi e degli altri utenti di questi delicati passi di montagna.

Per questo ho realizzato il sito www.escartonsbrevet.com sul quale è possibile reperire tutte le informazioni per poter ripetere questo giro e sulla storia degli Escartons, ma non solo: iscrivendosi sarà possibile registrare la propria partecipazione ed essere inseriti nell’Albo D’Oro degli Uomini Liberi.

Due le categorie:

  • I Leggendari sono coloro che faranno il giro con una moto d’epoca (ante 1990) o con una moto di potenza inferiore ai 12 CV.
  • I Liberi coloro che lo faranno con qualsiasi altra moto.

Non vi è alcun obbligo di tempo:

ognuno può fare il giro al proprio ritmo decidendo se metterci 12, 24, 36 ore o… un mese. Non ha importanza! Io ci ho messo 12 ore con una piccola moto e il mio suggerimento è di partire da questo tempo in sù, di non farlo in meno anche se tecnicamente possibile con una moto più prestante. L’importante è partire, farlo e godersi questi posti magnifici, non è essere i più veloci!

Non vi è una direzione obbligatoria:

il percorso è ad anello e si può farlo in senso orario o antiorario o… entrambi!

Ovviamente non vi è neppure alcun obbligo di iscriversi. Ma facendolo si riceverà:

  • la traccia gpx sempre aggiornata,
  • la cartina disegnata a mano da me stesso medesimo (e scusa se è poco!)
  • gli sticker
  • info utili e scontistica per hotel, ristoranti etc
  • e soprattutto si avrà diritto ad accedere all’Albo d’Oro.

Qui verrà pubblicata la tua foto e la data della tua impresa, dopo aver dimostrato di averla compiuta. Ma No iscrizione = No Albo d’Oro.

Ma cosa significa Escartons Brevet?

Non tutti conoscono la storia degli Escartons, per questo ho deciso di raccontarla in questa pagina. In estrema sintesi, i territori alpini attraversati da questo itinerario nel Basso Medioevo sono stati per molto tempo una “non-nazione”, una zona franca all’interno della quale circolavano liberamente le merci, le persone e le idee. Il loro sviluppo socio-culturale superiore rispetto alle popolazioni a valle maggiormente vessate dai regimi, hanno dimostrato come i confini imposti siano un limite alla libera evoluzione di un territorio che si riconosce innanzitutto per la lingua e la cultura più che per una linea tratteggiata arbitrariamente sul terreno.

La storia degli Escartons mi ha affascinato e ho voluto dedicare questa “sfida moto turistica” alla loro memoria e a ciò che hanno rappresentato: una libertà che oltrepassa i confini. Gli Escartons venivano detti “uomini liberi” ed è quello che mi auguro possano essere oggi tutti coloro che prendono una moto per scoprire questo territorio unico.

Spero che l’idea ti piaccia e che tu possa farla apprezzando e rispettando le strade, il territorio e gli altri utenti.

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