V-Strom 650 XT – giorno 2: il motore

V-Strom 650 XT: la mia settimana con la tuttofare Suzuki inizia con il piede giusto. Obiettivo del giorno: capire meglio il motore.

v-strom 650 xt suzuki test giorno 2 motoreettoLa V-Strom 650 XT mi suggerisce di lasciar perdere rotonde e semafori, e decidiamo di prenderci assieme un’oretta di svago fuori città. Dribbliamo facilmente le auto in colonna e ci sgranchiamo le gambe in men che non si dica. Mette subito a proprio agio, la guido da pochi chilometri e mi pare di conoscerla da sempre: prevedibile, ben dimensionata, discretamente maneggevole e agile, pronta ai bassi regimi. La strada si apre e do gas: il bicilindrico a V di 90° risponde, tutt’altro che pigro. Ammetto che me lo ricordavo più goffo, invece sembra più solerte. Ok, non ti strapperà le braccia, ma per essere un due cilindri di 650 ha comunque un buon tiro e un’apprezzabile coppia (60 Nm a 6.400 giri). Devo metterlo alla prova al più presto in due, per vedere se soffre o meno l’aumento di peso, ma così, ad occhio, direi che non soffrirà. Il motore della DL 650 non è certo una novità: si tratta di un’unità nata sul finire degli anni Novanta con la serie TL prima ed SV poi e dal 2004 non ha subito sostanziali modifiche. D’altra parte, perché farlo se funziona egregiamente? Leggo che gli interventi di aggiornamento appena realizzati hanno riguardato le teste (sempre bialbero con camera di scoppio compatta), i pistoni e un particolare trattamento di scorrimento al cilindro (per la cronaca è un corsa corta). Per il resto niente di nuovo o stravolgente, d’altra parte, da quello che sento in giro, è uno degli elementi che più ha soddisfatto chi in questi 11 anni di carriera ha scelto la V-Strom 650. Credo di intuirne i motivi: facile, robusto, sufficientemente divertente, con prestazioni adeguate ad ogni situazione. Non è una moto con cui fare i GP, quindi direi che è il motore giusto nel posto giusto.

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Finalmente la strada si apre verso la campagna e inizio un’andatura più disinvolta, libera dal traffico. Accelerazione e ripresa mi sembrano ottime, l’allungo non manca pur avendo una rapportatura piuttosto corta e pur non essendo la dote che spicca. Equilibrio di prestazioni è forse la prima frase che mi viene in mente per sintetizzare quello che questo bicilindrico mi comunica: gira bene e a tutti i regimi, con qualsiasi marcia. Ecco, il cambio è forse un pochino duro negli innesti, non gradisce le cambiate senza frizione ma le sopporta se effettuate al giusto numero di giri e la terza su questo esemplare ogni tanto è più dura delle altre marce, ma stiamo proprio cercando il pelo sull’uovo. Ha sei marce e anche in sesta, pensata più per il riposo autostradale, la V-Strom non perde verve e riprende tranquillamente da 1.500 giri. Ho detto 1.500! Sono doti non comuni per una cilindrata come questa.

La spinta diventa sostanziosa intorno ai 3.000 e poi sale fino a 9.000 giri, anche se non c’è bisogno di arrivare fin lì per sfruttarlo al meglio, anzi.

Trovo un prato e imbocco una strada sterrata in cerca di un momento di relax. Voglio guardare e studiare meglio questa V-Strom 650 XT. Il resto, però, te lo racconto domani!

Cosa mi è piaciuto di più oggi:

L’equilibrio del motore, spunto, ripresa e allungo sono quanto serve per viaggiare e per divertirsi. Just enough.

Cosa mi è piaciuto di meno oggi:

Il cambio è un pelino più duro di quanto mi aspettassi e con la corsa un po’ lunga, bisogna abituarcisi.

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