eMotoGP 2019: alcune considerazioni sulla MotoGP elettrica che verrà

Dal 2019 una categoria riservata alle moto elettriche dovrebbe affiancare le tappe europee della MotoGP. Alcuni parlano di fiasco annunciato, molti storcono il naso, pochi ne sono entusiasti. Proviamo a fare il punto sulla eMotoGP.

In genere mi occupo di moto turismo lo sai e raramente parlo di sport. Talvolta però i fatti sono talmente interessanti che non possono essere tralasciati. Ciò che sta avvenendo nel dietro le quinte della MotoGP in questi mesi a mio parere interessa tutti anche al di fuori della passione per le gare di velocità. Si parla di elettrico: nel 2019 avremo il primo campionato mondiale di velocità per moto elettriche che dovrebbe chiamarsi eMotoGP.

Ma siamo pronti? Le moto lo sono? Con cosa correranno? Chi lo farà? Che succederà? Sarà un fiasco? Sarà un successo? Farà schifo? Interesserà a qualcuno? Le domande sono ancora tante, le risposte invece molto poche. Ma proviamo a ragionarci allo stato attuale delle informazioni in nostro possesso.

Con quali moto si correrà la eMotoGP?

Qui sopra vedi Loris Capirossi che sta testando una Manx7 della Saroléa, tra le candidate più papabili a partecipare alla eMotoGP. Tralascio le specifiche sulla Manx7 a un articolo dedicato. L’intenzione della Dorna pare essere quella di fare una sorta di campionato monomarca, ovvero con una base tecnica comune a tutti i team che poi svilupperanno indipendentemente ciclistica e, spero, almeno parte dell’elettronica. Attualmente le aziende in grado di fornire una base tecnica all’altezza delle aspettative di una eMotoGP sono poche: Saroléa per l’appunto e Lightning. A queste possiamo aggiungere Energica che con la sua Ego potrebbe avere una moto interessante e più delle altre si sta strutturando per rispondere a livelli di produzione più alti. Escludo al momento la Mugen (Honda), anche se sarebbe apparentemente la via più elementare in emulazione alla Moto2, perché i piani di Honda su questo fronte sono oscuri. Escludiamo anche Zero Motorcycles che non ha una moto adatta, non ha in piano di svilupparne una nel breve periodo ed è decisamente più concentrata nel turismo e nel commuting. Dobbiamo purtroppo dimenticarci anche la Moto Czysz che dopo i fasti delle prime edizioni del TT Zero è sparita nel nulla.

La mia speranza è che possano correre sia Saroléa sia Lightning. Certo sono solo due moto, ma sarebbe già meglio di un totale monomarca che rischierebbe di appiattire un po’ la competizione. In Moto2 il sistema ha funzionato e non si può dire che le gare non siano spettacolari, ma lo sviluppo della Moto2 è pari a zero. Non c’è evoluzione. Nel caso della eMotoGP, invece, l’evoluzione è fondamentale. Sarà perciò di primaria importanza il regolamento oltre che la scelta della base tecnica.

Inoltre bisogna fare un altro pensiero: sia Saroléa sia Lightning sono aziende molto piccole, praticamente garage artigianali. Saranno in grado di rispondere a una pressione del genere? Che tipo di fornitura sono in grado di garantire? Tra le candidate forse solo Energica, che ho avuto la fortuna di visitare di persona, ha una struttura di tipo industriale e guarda già alla grande produzione. Direi, però, che ha anche il prodotto meno racing tra le tre. La Ego – che ho avuto modo di provare – è una sportiva stradale ad alte prestazioni, diciamo più una superbike che una MotoGP.

Attualmente Loris Capirossi e Gregorio Lavilla stanno effettuando i test sulle varie candidate e per capire come definire le regole del gioco. Nei prossimi mesi ne sapremo sicuramente di più, anche perché il 2019 è dietro l’angolo.

Quando, come e chi correrà?

Secondo le ultime dichiarazioni di Carmelo Ezpeleta, patron di Dorna e quindi della MotoGP, la eMotoGP si disputerà in concomitanza con le tappe europee della MotoGP su una distanza di 10-12 giri. Le moto verranno assegnate, due per team, agli stessi team privati che corrono in MotoGP, quindi Pramac, Tech3, Aspar, Avintia, LCR, Marc VDS. Si potrebbe dedurre che anche i piloti saranno gli stessi, anche se questo potrebbe dare un vantaggio a quei piloti di MotoGP che non corrono la eMotoGP, ovvero i piloti dei team ufficiali. Non sarebbe male vedere qualche vecchia gloria tornare in pista con un oggetto così futuristico.

emotogp la lightning motorcycles tra le candidate
La Lightning Motorcycles, tra le candidate per la eMotoGP, con i suoi 200CV è attualmente non solo la moto elettrica più prestazionale sul mercato, ma la moto di serie più veloce al mondo: ha raggiunto le 218 miglia orarie ovvero 350 km/h!!

La eMotoGP sarà una noia mortale?

Negli ultimi due anni mi sono avvicinato sempre più a questo nuovo modo di intendere l’andare in moto: l’elettrico. L’ho fatto per curiosità e devo dire che mi sta appassionando perché è qualcosa di nuovo, di diverso, e sono curioso di seguirne l’evoluzione. Inoltre come ho recentemente raccontato (qui il mio video sulle Dolomiti) viaggiare in elettrico presenta dei vantaggi ed è piacevole. Ma la eMotoGP è gara, è velocità, è agonismo, è bagarre, è prestazioni massime non è sicuramente turismo. Dorna ci ha ammaestrato, poi, a intendere la MotoGP anche come show. Normale dunque chiedersi se la eMotoGP sarà seguita o meno. Molti storcono il naso per via del rumore: un sibilo non è sicuramente paragonabile al rombo di una M1 o di una RCV o di una Desmosedici. Tuttavia penso si insista nel dare centralità a un fattore accessorio della motocicletta: il sound è una componente importante, ma non è l’unica. Una moto è soprattutto molto altro. La questione del rumore a mio parere è marginale, è una componente accessoria. Se c’è sfida credo che la formula possa funzionare anche senza il boato di scarichi aperti e se il pubblico della MotoGP non è pronto ad accogliere questo semplice ragionamento probabilmente è giusto che continui a bruciare vecchi motori sulle colline del Mugello fino all’alba o a fischiare i piloti sul podio. Se non si è ben disposti verso la novità, se non si è curiosi, non c’è evoluzione.

@capirossiloris Electric MotoGP testing at #AragonGP

Un post condiviso da Sarolea Electric Motorcycles (@saroleamoto) in data:

Ma perché la Dorna vuole sostituire la MotoGp con l’elettrico?

Intanto chiariamoci subito: la eMotoGP non nasce per sostituire la MotoGP, ma per sondare nuove possibilità. Non possiamo escludere che in futuro la sostituirà, ma al momento non ha alcun senso porsi questa domanda. Ricordiamoci che la Dorna non è un ente benefico, ma punta ai ricavi come tutte le aziende. Se vuole provare la carta dell’elettrico è perché da più parti ormai si sta facendo pressione perché il mercato automotive passi all’elettrico e se non ci sono competizioni mondiali in grado di farne capire le potenzialità, il grande pubblico rimarrà ancorato ai vecchi stereotipi e male digerirà l’acquisto di una lavatrice con le ruote. Ad esempio l’altro giorno l’India ha dichiarato l’obiettivo di avere solo mezzi green nel 2030! Deve accelerare perché la motorizzazione di massa la sta uccidendo. Idem la Cina dove se non hai modelli elettrici in gamma già oggi non puoi più vendere. Se non ti è chiaro parliamo di mercati enormi.

Fare una formula elettrica è dunque necessario, punto. Sarà anche bello per noi appassionati? Vediamo… l’esempio più vicino è quello dell’Isola di Man, ma non ci è molto di aiuto. Al Tourist Trophy il TT Zero sta riscuotendo sempre più interesse e ci corrono gli specialisti, i migliori piloti del TT. Purtroppo, però, c’è una lotta impari: la Mugen (di proprietà Honda) dispone di mezzi economici che gli altri team non possono permettersi e i risultati lo dimostrano. Ci sono progetti molto validi – come la Manx7 di Saroléa – che non riescono ad emergere come meriterebbero. Si respira comunque passione e sfida, pionierismo e avanguardia. A competere ci sono le università, lo trovo una cosa molto affascinante che ricorda gli inizi del motorismo.

Come attirare l’attenzione sulla eMotoGP?

La FIA ha avuto la saggia idea di portare la FormulaE nelle città. Con le moto non è possibile e non avrebbe molto senso fare altrettanto, anche se sarebbe sicuramente affascinante. Per questo la eMotoGP dovrà essere corsa in circuito, ma per attirare l’attenzione avrà bisogno di idoli. C’è bisogno di qualche nome di richiamo che faccia capire agli appassionati di moto che la eMotoGP è una gara vera e propria. Ci sarà bisogno di una dose massiccia di comunicazione e di grandi partners: se ci sono gli sponsor giusti, la eMotoGP diventerà rapidamente uno spettacolo interessante.

Personalmente sono molto curioso di seguire l’evolversi della situazione. Ci sono giornalisti che – conoscendo il reazionario pubblico motociclistico – già parlano di fiasco. Non credo che la eMotoGP sarà un fiasco a causa delle moto che parteciperanno. Credo che si tratti invece di una opportunità e che a coglierla debbano essere la Dorna stessa e gli sponsor di peso. A noi cantastorie spetta il compito di essere obiettivi e aperti al nuovo più di quanto talvolta non lo sia chi ci legge.

#RideMore

You May Also Like