Vervemoto Classic S 250i: brat style a pochi euro

Contenuta nelle dimensioni, nei consumi e nel prezzo, la Vervemoto Classic S 250 si rinnova: arrivano iniezione, ABS e un look ancora più brat style. L’ho provata e ti dico tutto su di lei.

Il 2019 è un anno di rinnovamento per la gamma Vervemoto e dopo aver introdotto la Tracker 125, che ho provato recentemente, arriva anche la nuova versione della Classic S 250i, il loro best-seller assieme alla Classic S 125. Si tratta del primo restyling e le differenze sono tante con miglioramenti non solo estetici.

Vervemoto Classic S 250i: chi è?

All’anagrafe risponde al nome di Vervemoto Classic S 250i e, come ci ha ormai abituato il giovane marchio italo-tedesco, è una moto classica nella sostanza, economica senza per questo essere povera e con un “garage look” curato. Essenziale, minimalista, contenuta nelle dimensioni, nel prezzo e nei consumi, la nuova Classic S al primo sguardo si presenta molto bene, ancora meglio del modello che sostituisce. 

Com’è fatta la Vervemoto Classic S 250i?

Un telaio a doppia culla e un monocilindrico quattro tempi, quattro valvole, un serbatoio a goccia e poco più: la Classic S punta all’essenzialità del motociclismo. Ci riporta alle moto degli anni Sessanta, ma lo fa con un tocco di modernità nell’estetica e nella tecnica, grazie all’iniezione elettronica che le consente il rispetto della normativa Euro 4. In pratica sembra una vecchia Jap passata per le cure di un customizer, invece è una moto prodotta in grande serie in Cina.

La costruzione di questa nuova edizione mi sembra migliore della precedente sotto tanti punti di vista. Per prima cosa è esteticamente più curata nei dettagli, più riuscita nella parte posteriore, sembra anche rifinita meglio, più ordinata. Troviamo anche una dotazione più ricca: oltre all’iniezione elettronica Delphi, è arrivato l’ABS, ma anche uno strumento digitale moderno e con tante informazioni (contagiri, livello carburante, voltaggio batteria e persino contamarce!).

Poi ci sono dettagli piacevoli come il disegno della sella e del parafango posteriore, gli indicatori di direzione proporzionati, il gruppo ottico anteriore a led, lo scarico a cono in stile café racer, le manopole a botte… Altri invece ai quali porre facilmente rimedio come gli specchietti e le leve dall’aspetto molto economico.

Come si sta in sella alla Vervemoto Classic S 250i?

Il manubrio è abbastanza largo e ha una bella piega pur rimanendo basso. Consente un ottimo controllo e non risulta affaticante nemmeno nella guida “a gomiti aperti”. La Classic è piccolina ma non minuscola e – anche se i dati mi smentiscono – ho la sensazione che sia aumentata l’altezza della sella da terra rispetto alla precedente. Si trova sempre a 780 mm dal suolo, che comunque è una distanza che accontenta tutti, ma l’impressione è che in generale la moto sia più abitabile. Io sono alto 1,74 e non mi trovo sacrificato con le ginocchia in bocca. Certo che per i più alti non sarà la stessa cosa.

In definitiva la posizione è abbastanza comoda, sempre considerando che non stiamo parlando di una grossa e moderna tourer fatta per macinare chilometri ma di una piccola moto classica pensata per svicolare nel traffico o per piacevoli gite sulla provinciale. Escursioni che si possono ovviamente fare anche in coppia, ma che si apprezzeranno molto di più in solitaria non tanto per una scomodità del passeggero quanto per lo spazio a disposizione.

Come si guida la Vervemoto Classic S 250i?

Questa piccola Classic si conduce con relax e con il sorriso. Alcuni si preoccupano che 19 cavalli non siano sufficienti, ma la domanda corretta da porsi è: insufficienti per cosa? La Vervemoto Classic 250i non è una moto da sparo, questo mi pare ovvio, ma una moto da godersi andando a passeggio senza pensieri.

Una moto per tranquilloni non significa che sia per forza lenta o noiosa: la potenza e soprattutto la coppia (17 Nm) vanno sempre messe in relazione con il peso (132 kg). Una moto pesante risulta per forza lenta e impegnativa da gestire, necessita un motore potente, maggiori consumi, maggiore attenzione nella guida. Una moto leggera, invece, è più efficiente e divertente, più immediata da inserire in curva e non ha bisogno di tanti cavalli e alti giri per uscirne.

In sintesi il risultato è che con una motoretta insospettabile come questa Classic si possono tenere medie del tutto decorose sulle strade di campagna e sul misto collinare, suoi habitat al pari della città, dove schizza via come uno scooter. Perciò è una moto furba, altro che noiosa, che ti porta a spasso con meno di 3 litri ogni 100 km.

Chiarito l’aspetto potenza, passiamo alla ciclistica. Quella di questa Classic 250i è piuttosto economica inutile farsi illusioni. La forcella non offre molta ammortizzazione, ma alla fine risulta adeguata per il tipo di guida richiesto, in relax e appoggio, grazie anche alle ruotone da 18”.

Piuttosto si vorrebbe qualcosa in più dai due ammortizzatori posteriori che risultano secchi nelle risposte. Sull’asfalto liscio non ci sono problemi, la moto si guida bene, con una facilità disarmante. Su strada bianca, questa Vervemoto se la cava senza patemi proprio perché facile e leggera, ma non chiedere troppo alle sospensioni, che non amano lo sconnesso. Adeguata infine la frenata per potenza, potrebbe essere un po’ più modulabile nei comandi.

Prezzo e manutenzione della Vervemoto Classic S 250i

Disponibile bianca o nero opaco è proposta al prezzo di 3.590 euro franco concessionario. Si può guidare con patente A2 e ha costi di gestione minimi: i tagliandi sono previsti dopo i primi 1.000 km, 4.000, 8.000 e poi ogni 3.000 km e hanno un costo di 80-100 euro. Quanto ai consumi, come detto, ho percorso in media 30 km con un litro.

Una considerazione a margine va fatta sulla tenuta del valore sul mercato dell’usato, pur trattandosi solo di ipotesi. Sicuramente da una moto di fascia economica come questa Classic S non c’è da aspettarsi un’elevata tenuta del valore per il semplice motivo che il prezzo del nuovo è molto appetibile. Tuttavia è anche vero che il mercato sembra apprezzare queste piccole cilindrate economiche e classiche (tant’è che negli ultimi due anni sono arrivate varie proposte) e questo mi fa pensare che se non si esagera con la richiesta si possa rivendere abbastanza facilmente.

A chi la consiglio?

La Vervemoto Classic S 250i è una moto intergenerazionale: perfetta per chi vuole fare esperienza o per chi vuole tornare in sella senza ansie con una spesa contenuta. Può rivelarsi anche un’ottima seconda moto per chi è esperto e ha già in garage ad esempio una grossa tourer ma, astutamente, cerca qualcosa di pratico e stiloso per i piccoli spostamenti. Per questo è sicuramente più apprezzata da un motociclista maturo che non da un ragazzo.

Perché sì

  • Economicità
  • Look custom
  • Facilità di guida

Perché no

  • Finiture economiche
  • Vibrazioni su manubrio
  • Sella poco imbottita
5 comments
  1. Moto comprata, usata pochissimo perché sempre dal concessionario per problemi. L’ultimo dei quali è stata la rottura del serbatoio della benzina. Componentistica di bassissimo livello.

    1. Grazie per la segnalazione. Che sia un prodotto economico è fuori discussione, ma le rotture sono un altro paio di maniche. La mia compagna ha una 125 da un paio d’anni e non ha avuto problemi di questo tipo, potrebbe trattarsi di un esemplare difettoso. In bocca al lupo.

      1. Ma se due commenti su due squalificano e anche di brutto la qualità della componentistica della moto , della Verve Moto 250 S , c’è proprio da pensare che costa poco , ma non è vero che costi poco , ma non vale neanche quanto si spende per comprarla!! Allo stesso prezzo si può acquistare una Benelli Leoncino 250cc. costruita in Italia , componentistica italiana , qualità italiana e non cinese … !!

        1. Ciao Cosimo. La componentistica della Verve Moto è economica, è un dato di fatto e raccolgo le testimonianze di chi scrive portandole anche all’attenzione dell’azienda che mi ha risposto caso per caso. Esperienza personale: utilizzo spesso la Classic 125 della mia compagna, prima serie tra l’altro, e al momento non ho nulla da recriminare. Quanto alla Benelli Leoncino – senza nulla togliere alla bontà del prodotto – la componentistica è cinese. Questo non significa sia un prodotto scadente, ma solo per precisare.

  2. 3800 possono sembrare pochi per una moto, ma se sono soldi buttati diventa un problema. Non fraintendetemi la moto è bella, ma quanto a qualità ed affidabilità siamo a zero. Sospensioni inesistenti, freni inutili, impianto elettrico con tutti i connettori ed i cavi scoperti, già dopo una settimana , mi ha lasciato a piedi.
    Non c’è assistenza, in pratica se voi gli scrivete, loro non rispondono e cosa piu grave di tutte l’assistenza stradale che c’è sul contratto d’acquisto, che dovrebbe essere di due anni non è valida, quindi se resti a piedi, devi pagarti tu il carroattrezzi. ora è in riparazione, per la seconda volta in 700 km, questa volta si è accesa la spia motore e si spegneva a tratti. Gli scrivo sulle varie pagine social ma non rispondono. Sono un’azienda poco seria.

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