Con la moto elettrica ci aspetta un futuro di continui black-out?

“Con tutti questi veicoli attaccati alla rete elettrica saremo al collasso, avremo continui black-out!” Questo è quanto sostiene chi, anziché informarsi sull’argomento, è già convinto di avere le risposte. In effetti le ha, ma… sono sbagliate. Ti spiego perché la tua moto elettrica non sarà causa di black-out.

Mito allarmista diffuso che riguarda la moto elettrica e la mobilità elettrica in generale, è quello che prevede un futuro nero, di continui black-out.

Questa preoccupazione – comprensibile, ma fino a un certo punto – si fonda sul timore che la rete elettrica non sia in grado di sostenere l’eccessivo carico di veicoli connessi e che la conseguenza siano black-out che ci lasciano tutti senza corrente.

Recentemente mi ha sorpreso sentirmelo dire persino da un amico ingegnere. Orpo! Al che, avendo stima delle sue opinioni, gli ho chiesto se per favore poteva darmi dei dati sulla questione. Ho così scoperto che… non ne aveva. La sua era un’ipotesi e non una tesi, non era neppure approfondita con qualche ricerca! Tanto basta per gettare nel panico. Le cose, per nostra fortuna, dovrebbero stare in modo un po’ diverso, vediamolo.

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Sicuramente un boom improvviso di veicoli elettrici connessi alla rete potrebbe portare a degli scompensi, ma… In primo luogo non assisteremo a un boom improvviso quanto a una diffusione progressiva e in secondo luogo non tutti i veicoli saranno tutti contemporaneamente in ricarica.

Facciamo però degli esempi pratici: in Norvegia già oggi le auto elettriche sono il 21% del parco circolante e non è ancora successo nulla. Nulla! Nel 2030 si prevede che nel Paese dei fiordi circoleranno 1,5 milioni di auto elettriche. Secondo lo stesso studio la domanda di energia elettrica crescerà solo del 3%.

Vanno considerati due aspetti. Il primo riguarda lo sviluppo della rete: il mix energetico sta migliorando con un aumento delle fonti rinnovabili e di pari passo l’efficienza energetica di elettrodomestici e abitazioni è cresciuta. Ovvero, ci sono meno sprechi. Inoltre sta migliorando anche l’energy storage, la riserva di energia da usare nei momenti di picco.

Il secondo aspetto, invece, riguarda la cosiddetta tecnologia di ricarica bidirezionale. Ovvero la batteria del veicolo non riceve soltanto corrente dalla rete ma è in grado anche di restituirla alla rete o a un altro veicolo. Così le auto non saranno semplicemente parcheggiate in ricarica, ma saranno “vehicle to grid” e sfrutteranno il fatto di rimanersene ferme per tanto tempo, cosa che già innegabilmente fanno. Non è ancora il caso della moto elettrica, ma nell’auto è già possibile. Questo argomento aprirebbe ad altri, per primo sull’utilizzo stesso dell’auto, sulla condivisione, sulla congestione del traffico: abbiamo veramente bisogno tutti di possedere un’auto? Ma non usciamo dal nostro seminato e pensiamo alla nostra moto elettrica, il cui assorbimento attaccata alla 220v è di circa 1 kWh. Più o meno come qualsiasi elettrodomestico.

Scopri anche tutti gli altri (falsi) miti sulla moto elettrica.

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