Moto Guzzi V7 III vs Royal Enfield Interceptor: quale scelgo?

Moto Guzzi V7 III o Royal Enfield Interceptor 650: quale scelgo? In questo video metto a confronto le due classiche su ogni aspetto sia quelli più oggettivi sia quelli più personali.

Ultimamente sono le più cliccate e viste sul mio canale Youtube e in tanti mi avete scritto per un confronto quindi… Eccoci! Sono la Moto Guzzi V7 III Stone S e la Royal Enfield Interceptor 650.

Per prima cosa, nel caso non lo avessi ancora fatto, ti consiglio di vedere prima la recensione di ognuna. Qui ti parlo della Moto Guzzi e qui ti dico tutto sulla Royal Enfield. In questo nuovo video, invece, le metto in relazione con un nuovo format che, mi auguro, apprezzerai.

Quale scelgo? Una nuova comparativa

Ho deciso di chiamare questo nuovo format “Quale Scelgo?” ovvero, in maniera molto semplice, la domanda che ci poniamo quando siamo indecisi fra due o più moto. Nel video confronto tutti gli elementi delle due pretendenti, alcuni oggettivi altri più soggettivi, per arrivare ad una decisione finale che è necessariamente filtrata dal mio modo di vedere le cose: inevitabile che ciò che scelgo per me non sia per forza ciò che sceglieresti tu. Ma lo scopo non è tanto questo, quanto quello di darti un confronto ragionato, fornirti gli elementi che ti possono aiutare nella tua scelta.

V7 e Interceptor: due classici moderni

Le protagoniste di questo primo Quale Scelgo? sono due classicone: Moto Guzzi V7 III, qui nella serie limitata Stone S, e la Royal Enfield Interceptor. In comune hanno l’essere due re-interpretazioni di due filosofie costruttive di fine anni Sessanta e primi Settanta. Da un lato la scuola italiana del V trasversale, dall’altra quella inglese del bicilindrico frontemarcia.

Se la V7 è presente sul mercato dal 2008 ed è ormai ad una terza e pienamente matura generazione, la Interceptor è arrivata soltanto da un paio di anni ed ha entusiasmato. Realizzata in India ha stile, buone prestazioni e un prezzo competitivo. Di contro la Guzzi è una delle poche moto realmente Made In Italy e questo ha un peso.

Mi sono perciò divertito a confrontarle partendo dalla loro carta d’identità, dal loro prezzo e poi passando in rassegna la meccanica, la ciclistica, le dotazioni, l’attitudine al viaggio (son pur sempre interessato a questo tipo di utilizzo), la tenuta del valore nel tempo e anche altri elementi un po’ più… particolari.

Mi auguro che questo video ti piaccia e ovviamente tutti i consigli sono ben accetti. Io ti faccio sapere Quale Scelgo, se vuoi fammi sapere quale scegli tu!

2 comments
  1. questo è quello che cancell i commenti che lo mettono a nudo,tipo quando su youtube gli è stato fatto notare la cazzata cvhe ha detto tipo..i ragazzi di verve moto..smontato in due secondi con tanto di indirizzo di fabbrica cinexse che costruisce le moto della verve e che le distribuisce con omi diversi in europa hearld in uk bull in beglio etc,ha prefeto cancellare i commenti.patetico.verve moto ahahah

    1. ooh menomale che ci sono i grandi paladini della verità che lottano per smascherare questi farabutti con tanto di prove schiaccianti. Anima bella, non mi risulta di averti cancellato alcun commento anzi ricordo pure di averti risposto anni fa su questa vitale questione, ma sono qui a dedicarti ancora una volta il mio tempo e a spiegarti che sul mio sito ho disattivato i commenti per questioni pratiche e di ristrutturazione (tranne che su questo articolo che dev’essermi sfuggito a quanto pare). Quale enorme lesione alla tua libertà di espressione! Censura! Censura! Complotto! Puoi sempre commentare su YouTube tesoro mio. Se la cosa ti ha in qualche modo offeso mi cospargo il capo di cenere e chiedo umilmente scusa per aver urtato la tua sensibilità non permettendoti di attaccare per una frase che ho detto in un video e che posso ri-spiegarti ancora una volta così facciamo venire a galla tutto questo marcio. Perché è evidente che credi di sapere le cose, ma non le sai. Ho detto “i ragazzi di Verve Moto”. Cosa c’è di sbagliato in questo? Eugenio e Andrea sono due ragazzi di Milano e hanno avviato un’attività. Hanno fatto accordi con produttori cinesi e anche taiwanesi (ma tu lo sai no?). Distribuiscono in Italia e in Germania una gamma di moto da loro scelte e da loro personalizzate, costruite da diversi produttori e non soltanto uno. Collaborano alla definizione del design e alla nascita di nuovi prodotti, come è stato il caso della Tracker per esempio. Il produttore cinese, poi, vende la stessa moto ad altri distributori su altri mercati ecco perché in Francia c’è la Hero Bullit ad esempio che avrai notato ha colorazioni diverse anche per distinguersi. è l’unico caso? No. Verve Moto ha fatto qualcosa di sbagliato? Non mi pare. Ho detto una cazzata? Boh, ne dirò tante, ma non mi pare. Quindi sì, su una cosa siamo d’accordo: è patetico.

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