La Pursang rinasce elettrica: prime moto a maggio

Dopo 4 decenni ritorna il nome Pursang grazie a due moto elettriche molto interessanti per look e dati tecnici. Conosciamole meglio.

Forse non sono molti oggi, specie in Italia, a ricordarsi il lancio della prima Bultaco Pursang. Era il 1967 quando la moto da cross esibì per la prima volta questo nome. Sviluppata sul celebre telaio Metisse, godette di una certa popolarità non solo in patria, almeno fino alla sua scomparsa all’inizio degli Ottanta.

La storia ci insegna che quando un nome funziona prima o poi ritorna e nel presente stiamo imparando come la nuova “ondata elettrica” sia alla costante ricerca di radici a cui aggrapparsi.

Se ti interessa l’argomento ne ho parlato qui.

Così, oggi, assistiamo al ritorno della Pursang che, nome a parte, non ha molto a che fare con la succitata antenata se non la voglia di essere originale e innovativa. A volerla tirare per i capelli possiamo constatare come la nuova Pursang si ispiri in qualche modo ciò che fu e che ci piace sempre – ovvero quel segmento che allargandolo un po’ potremmo definirlo delle scrambler – ma si tratta di una moto 100% elettrica frutto di un progetto interessante pronto a vedere la luce… letteralmente.

Le prime 60 moto sono infatti previste per il mese di maggio, quindi è stato tolto ogni mistero sulle specifiche tecniche. Si tratta di due modelli differenti per caratteristiche e allestimento.

La prima si chiama Pursang E-Track, ed è il modello più nobile, la seconda Pursang E-Street ed è quella più economica. A differenziarle non soltanto l’allestimento ma anche la scheda tecnica, vediamole meglio.

Pursang E-Track

Si distingue al volo per il bodywork in fibra di carbonio. Sotto troviamo un telaio tubolare in alluminio al cromo molibdeno, ma soprattutto un motore da 11 kW e una power unit da 7,2 kWh divisa in 3 batterie da 48 Volt. Autonomia dichiarata in 160 km, velocità massima di 120 km/h e tempo di ricarica di 6 ore e mezza alla normale 220v. Il peso è di 147 kg, l’altezza della sella da terra di 815 mm e il prezzo è di 13.700 euro.

Pursang E-Street

Le sovrastrutture in questo caso sono in plastica e verniciate di quell’azzurro che richiama quello delle vecchie Bultaco. A differenza della sorella in carbonio, qui troviamo due batterie estraibili da 48 Volt per una capacità complessiva di 3,2 kWh. Anche il motore è meno prestante: 8 kW di potenza. Ne guadagnano i tempi di ricarica che si abbassano a 5 ore sempre per la 220v, ma di conseguenza anche l’autonomia è minore: 100 km. La velocità massima è di 100 km/h e il peso si ferma a 132 kg, mentre il prezzo è stato fissato a 8.700 euro.

In entrambi i casi la trasmissione finale è a catena, le ruote sono da 2,15 x 18 all’avantreno e 4,25 x 18 al retrotreno e montano come primo equipaggiamento pneumatici Pirelli Scorpion MT90 120/80 e 150/70.

Cosa me ne pare di queste Pursang?

In tutta sincerità il progetto mi sembra interessante sia da un punto di vista puramente stilistico (ricorda la Derbi Mulhacén ma speriamo abbia più fortuna) e di posizionamento (non c’è al momento sul mercato un prodotto che copra questa fascia) sia da un punto di vista di rapporto tra costo e prestazioni. Si va ad infilare, tanto per intenderci, tra la Super Soco TC Max – decisamente più economica e meno prestazionale – e la Zero Motorcycles DS a 11 kW, attualmente la più dotata tra le “125 elettriche”. Personalmente mi spiace non ci sia al momento una versione un po’ più potente anche se è senz’altro azzeccata la scelta di proporre questa motorizzazione per fare breccia soprattutto in una clientela più giovanile. A quel punto verrebbe da chiedersi perché ripescare il nome Pursang, ma entreremmo nella mera speculazione filosofica. Attendiamo l’arrivo dei primi esemplari e vediamo cosa ne penserà il mercato.

Maggiori informazioni e la possibilità di riservare la propria Pursang, direttamente sul sito www.pursangmotorcycles.com

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