Sono stato al Sardegna Gran Tour 2020

Ho partecipato al Sardegna Gran Tour 2020 organizzato da Adventure Riding e in questo video e questo articolo ti dico e mostro tutto ma proprio tutto!

Che evento è?

Il Sardegna Gran Tour è un raid o rally turistico che dir si voglia che ha la particolarità di proporre due percorsi “paralleli”, uno totalmente stradale e uno invece on/off, entrambi da seguire con una traccia sul proprio navigatore alla propria andatura.

Ad organizzarlo è Adventure Riding compagine capitanata da Renato Zocchi che oltre alle sue note abilità rallystiche può vantare alle sue spalle la lunga esperienza di organizzatore del Rally di Sardegna.

A differenza di questo però, il Sardegna Gran Tour è un evento di tipo turistico dedicato a comuni riders e non necessariamente a piloti. Come ho descritto nell’articolo in cui annunciavo la mia partecipazione, non ha alcuna classifica e consente ai comuni mortali di portare le proprie maxi enduro in luoghi magnifici e su sterrati spesso preclusi al traffico a motore. Non per ultimo questi sterrati sono definiti come “facili”, ma su questo ritornerò più sotto.

Come si svolge?

La partenza è da Milano (ma altri si sono uniti strada facendo a seconda della comodità) e già la prima tappa per raggiungere Livorno non è un semplice trasferimento. Anzi, con il senno di poi è stata forse la più impegnativa forse proprio perché avevamo il conto alla rovescia del traghetto da raggiungere e i muscoli da scaldare. Da Piacenza a La Spezia è stato praticamente tutto off road e nel caso avessi dubbi… è stato molto bello.

Una volta giunti in Sardegna si parte con una tappona che quest’anno attraversava tutta l’isola da nord est a sud ovest fino ad Arborea. Il terzo giorno si è seguito un percorso ad anello nell’Iglesiente e il campidano d’Oristano e il quarto giorno il tappone verso nord prima ed est poi per tornare ad Olbia.

Una volta ritornati a Livorno, poi, ognuno è libero di andare per la sua strada. Ad esempio io con un piccolo gruppo che non aveva fretta di tornare alle normali occupazioni abbiamo risalito la Liguria fino a Lavagna, poi Rezzoaglio, Val D’Aveto, Val Trebbia e Passo del Penice, un classico per i milanesi che rientrano da questa direttiva.

Alla partenza tutti gli iscritti ricevono gli adesivi da attaccare alla propria moto come avviene nei rally, per essere riconoscibili. Le tracce le hanno ricevute nei giorni precedenti e la cosa interessante è che non importa che tu sia iscritto alla ON o alla OFF, avrai sempre entrambi i percorsi. Questo consente a chiunque per qualsiasi motivo di abbandonare una traccia per prendere l’altra. L’importante è avvisare con un messaggio gli organizzatori perché attorno a noi c’è tutta una macchina che si muove fatta di medico, soccorso, veicolo di assistenza e veicolo di trasporto bagagli.

Come è andata?

Questa era la terza edizione del Sardegna Gran Tour ma per me è stata la prima. Ho partecipato in sella a una Honda Africa Twin Adventure Sports, l’ammiraglia delle maxi enduro Honda. La Casa giapponese è partner dell’evento tant’è che chi partecipava in sella ad una Africa Twin o a un X-ADV aveva diritto ad uno sconto addirittura del 50%.

Della moto nello specifico parlerò in un altro articolo, per ora basti sapere che il Sardegna Gran Tour è pensato proprio per le maxi e non si può partecipare con enduro specialistiche. Primo perché non sarebbe affatto divertente, i percorsi non sono strette mulattiere ma strade bianche e sterrati, secondo perché ci sono anche dei tratti asfaltati pieni di curve e i chilometri giornalieri sono tanti. Insomma è il terreno ideale per le tuttofare.

Anche il gruppo di X-ADV era bello nutrito. Tra loro c’era chi seguiva la traccia stradale ma non erano affatto pochi quelli che seguivano la traccia off road, a testimonianza della versatilità di questo ibrido tra moto e scooter.

Ho seguito principalmente la traccia OFF concedendomi però dei tratti ON quando dovevo recuperare terreno (non solo perché sono lento, ma perché mi posizionavo per realizzare i video e quindi mi attardavo) e quando iniziavo ad accusare un po’ di stanchezza o volevo bermi un caffè.

Ma arrivo alla domanda che si pongono tutti, specie i principianti: questo Sardegna Gran Tour è facile o è difficile?

La risposta sta nel nome: è un Gran Tour. Non è una gita, non è un tour, ma è un gran tour. Quindi le tappe sono più lunghe e intense di un normale giro tra amici – certo poi dipende da uno che amici ha… – e la difficoltà sta nel sapersi gestire. La prima preoccupazione di chi si iscrive dovrebbe quindi essere: “sono in grado di stare in moto per una decina di ore seguendo una traccia che mi porta su tratti accidentati?“.

Se la risposta è positiva si può poi passare a considerare l’aspetto di guida. Condurre una maxi enduro su sterrato se non si ha esperienza e la minima cognizione di cosa fare può diventare pericoloso. Per quanto questo fuoristrada sia etichettato come “facile” è pur sempre fuori-strada e presenta le incognite del caso, dallo smosso, al fango, all’accumulo di sabbia che in Sardegna è frequente. In off road non esistono autostrade e basta un temporale il giorno prima per cambiare molte cose. In parole povere non è necessario essere dei piloti per divertirsi al Sardegna Gran Tour ma bisogna essere pronti.

Il punto più importante, a mio modesto avviso, prescinde dalla manifestazione e riguarda la scelta della moto giusta. Comprare la “miglior endurona sul mercato” non sempre equivale a compare la miglior moto per sé. Eventi come il Sardegna Gran Tour ti permettono di capirlo, di entusiasmarti per il tuo acquisto o anche avere qualche delusione.

Nel mio caso posso dire che sia andata benone con la Africa Twin che è sicuramente una signora moto. La Adventure Sports è troppo grossa e pesante per le mie abilità fuoristradistiche, ma questo lo sapevo già prima di partire. Tuttavia l’elettronica mi ha dato considerevolmente una mano ad uscire da ogni situazione sia in trazione sia in frenata. Il motorone dell’Africa Twin sa essere dolce e pacato quando serve, le sospensioni attive sono semplicemente incredibili e il comfort nei tratti stradali è degno di una vera tourer.

E dove non era la moto ad aiutarmi ci hanno pensato gli pneumatici Metzeler Karoo Street 3. All’inizio ero preoccupato perché più stradali e poco scolpiti, ma alla fine credo siano stati una buona scelta. Su asfalto vanno come gomme stradali forse soltanto un po’ più rumorose alle alte velocità, ma la tenuta della loro mescola è ottima e il profilo consente di tirare delle belle pieghe. Su sterrato sono sincere, vanno bene sul compatto e temono solo sabbia e fango. Sul ghiaione la trazione non è eccezionale, ma alla fine non mi hanno mai reso la vita difficile. Insomma sono un buon compromesso per chi fa 70% strada e 30% terra.

Cosa mi è piaciuto e cosa no

Del Sardegna Gran Tour mi è piaciuto subito lo spirito turistico e non competitivo che si è tradotto in un piacevole affiatamento tra tutti i partecipanti, uniti dalla voglia di divertirsi ognuno a suo modo.

Si formano ben presto dei gruppetti e anche se si parte da soli sarà l’andatura a consentirti di scegliere i tuoi compagni di strada. Per l’off road è importante non essere da soli perché un banale sasso smosso può farci perdere l’equilibrio e rialzare una moto da oltre 200 kg può risultare un problema.

Mi sono poi piaciute le tracce, davvero tutte molto belle sia in off sia in on road dove non sono mancate di certo le curve per chiudere le gomme.

Cosa non mi è piaciuto è difficile dirlo, perché sono rimasto molto soddisfatto. Per il mio modo di andare avrei preferito tappe meno tirate e più rilassate con pause più frequenti o maggiori indicazioni sui luoghi di interesse mentre il focus è sempre stato la guida. Si tratta però di un gusto personale e non posso certo farne una colpa agli organizzatori che, anzi, hanno svolto un lavoro eccellente nel pre, durante e dopo evento facendoci sentire sempre seguiti, aspetto questo non trascurabile.

A chi lo consiglio?

Mi sento di consigliarlo a tutti gli amanti delle lunghe scorribande, a chi vuole mettersi alla prova senza strafare, a chi guida un’enduro stradale, ha fatto un corso di guida e vuole mettere in pratica quello che ha imparato in un evento che gli consente anche di guardarsi attorno in uno dei luoghi più belli al mondo: la Sardegna.

Lo sconsiglio a chi non è mai mai mai andato in fuoristrada. Per quanto il livello sia accessibile, partire totalmente a digiuno, magari senza le gomme adatte, è da incoscienti.

Per quel che riguarda il percorso stradale direi che è consigliabile a tutti, basta anche qui non temere di passare l’intera giornata in sella. Il gruppo on è davvero alla portata di chiunque con qualsiasi moto e lo spirito giusto.

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Foto Scrambled Eggs Media

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