10 cose da sapere sull’incendio delle MotoE a Jerez

Nella notte del 14 marzo un incendio ha distrutto l’E-Paddock e tutte le Energica Ego Corsa impegnate nei test a Jerez. Giampiero Testoni, CTO Energica, chiarisce l’accaduto e i rischi correlati in 10 cose da sapere.

Come purtroppo abbiamo appreso tutti nelle prime ore del 14 marzo, un tremendo incendio ha devastato l’E-Paddock a Jerez. (vedi notizia sul sito Motogp.com)

La struttura dedicata esclusivamente alla MotoE, custodiva tutte e 18 le Energica Ego Corsa impegnate nei test sul circuito andaluso, i caricatori di nuova generazione e tutto il materiale dei team.

L’E-Paddock, infatti, è una struttura molto innovativa e pensata per essere energicamente autonoma. In pratica è la casa della FIM Enel MotoE il cui avvio previsto per il 5 maggio proprio a Jerez verrà certamente rimandato proprio a causa dei gravi danni di questo incendio.

moto e paddock jerez incendio

Ma cosa ha scatenato questo incendio nella notte di Jerez?

Le prime supposizioni – prive di alcun elemento concreto – hanno riguardato le batterie e un corto circuito durante il caricamento, ma sono state subito smentite sia da Energica sia da Dorna.

Nelle comunicazioni ufficiali si parla sì di un corto circuito e di un‘indagine ancora in corso per identificare dove sia avvenuto e si specifica chiaramente che nessuna delle moto era in quel momento in carica. Fonti ufficiose riferiscono che la scintilla sarebbe partita da una stazione di ricarica prototipale aggiunta all’ultimo minuto.

Una volta partito, l’incendio è stato difficile da controllare e raggiunte le batterie al Litio delle Energica e di tutti gli accumulatori ha prodotto effetti devastanti mangiandosi tutto quanto fosse presente all’interno dell’E-Paddock.

Ovviamente questo incendio all’E-Paddock di Jerez porta d’attualità il tema della sicurezza e dei rischi correlati a una tecnologia con la quale abbiamo ancora poca dimestichezza. Fondamentale, dunque, chiedere maggiori delucidazioni a chi invece ci lavora da oltre un decennio: Giampiero Testoni, Chief Technical Officier Energica, ha risposto a una serie di domande sulla questione e le riporto di seguito integralmente.

1. Qual è il rischio di incendio di un mezzo Energica?

I test che effettuiamo sui veicoli in generale sono ereditati dai test effettuati sui veicoli stradali nel corso degli anni e rispettano gli standard di sicurezza per l’utilizzo appropriato degli stessi in tutte le situazioni di guida.
Nessuno dei nostri clienti ha mai avuto problemi di questo genere, in 10 anni di attività nel mondo EV non abbiamo mai avuto il minimo problema di sicurezza, nemmeno a Jerez in merito a quanto accaduto. Siamo quindi tranquilli e fiduciosi riguardo al livello di sicurezza dei nostri mezzi, sia in pista sia in strada.

2. Quali sono i reali rischi di incendio dell’elettrico a confronto con l’endotermico?

Come per tutti i veicoli, che siano elettrici o endotermici, c’è sempre un rischio. Un dato importante da sottolineare è che l’energia contenuta nel combustibile fossile è molto maggiore di quella contenuta nelle batterie.

3. Il thermal runaway è un rischio presente per le moto Energica?

Il thermal runaway è un rischio presente su ogni batteria, non solo quindi dei veicoli ma anche, ad esempio, dei cellulari. Noi abbiamo tutte le sicurezze che evitano che la batteria raggiunga questa condizione, e infatti confermiamo che non abbiamo mai avuto un solo evento di thermal runaway in 10 anni.

4. Quali sono le misure adottate a livello di sicurezza per evitare una situazione del genere sulla moto?

Ci sono diversi device di sicurezza all’interno del pacco batteria e del veicolo in generale per evitare situazioni di pericolo. La batteria è controllata sia a livello di temperatura che di tensione, quindi durante una fase di ricarica la gestione elettronica del veicolo non potrà permettere al veicolo di raggiungere temperature elevate che possano causare un danneggiamento della batteria ed eventuale incendio (o thermal runaway).

In una situazione di utilizzo, se la batteria supera una certa temperatura, viene ridotta la potenza del veicolo e quindi l’assorbimento della corrente dalla batteria. In questo modo si garantisce sempre di rimanere ben lontani dal rischio di thermal runaway.

5. La moto da corsa ha mai evidenziato problemi di surriscaldamento?

La moto da corsa è sempre rimasta nei limiti di utilizzo testati da Energica nel corso di tutto il 2018 con i nostri tester, che hanno effettuato diverse decine di migliaia di km in pista. La stessa moto ha ereditato lo standard di sicurezza impostato per tutti i nostri veicoli stradali, omologati e certificati EU e USA, e che hanno sulle spalle centinaia di migliaia di km di test su strada. La sicurezza per noi è sempre stata la priorità n.1. In aggiunta, per la batteria da corsa, sono stati fatti ulteriori test insieme a IRTA per valutare la bontà del pacco batterie con test talmente estremi da non essere richiesti nemmeno per i veicoli stradali. Tutti questi test sono stati superati egregiamente andando ben oltre le aspettative di tutti, anche di noi stessi.

6. Come funziona il processo di ricarica?

Il processo di carica sia in pista sia su strada è secondo lo standard CCS, uno standard internazionale certificato e omologato di derivazione automotive. Energica al momento è l’unica casa del comparto 2 ruote ad aver adottato questo standard sui propri veicoli, essendo un protocollo estremamente complesso e costoso, ma di conseguenza anche estremamente sicuro e testato da tutte le case auto e dai principali organismi mondiali. Lo standard gestisce la comunicazione tra colonnina e veicolo, avviando il processo di carica. In caso di malfunzionamenti il processo viene interrotto immediatamente.

7. Cosa avviene quando termina il processo di ricarica della moto?

Una volta terminata la carica i contattori della batteria si aprono e quindi non vi è più tensione.

8. Quali test sono stati effettuati per garantire l’incolumità del pacco batteria della moto da corsa in caso di caduta? Quali risultati hanno dato?

Abbiamo fatto diversi test, sia quello di resistenza meccanica dell’involucro della batteria, sia test di resistenza a urto con peso contundente. I risultati sono andati ben al di sopra delle nostre aspettative e al di sopra dei test tradizionalmente fatti ai serbatoi da competizione per la benzina.

9. Di cosa si occupa il team Energica presente nell’E-paddock?

Assistiamo i tecnici dei team per eventuali necessità tecniche, o in caso di un incidente, supportiamo i team per ogni necessità o dubbi relativamente all’elettronica. Inoltre siamo a disposizione dei team per qualsiasi consulto, sempre e solamente in relazione alla moto.

10. Come si sta muovendo ora Energica per produrre nuovamente le moto necessarie per la competizione? Quale sarà l’iter?

Il danno subito è stato ingente ma già dalla mattina stessa dell’accaduto ci siamo attivati per permettere al campionato di poter ripartire. Per noi si tratta di uno sforzo importante ma siamo consci delle nostre possibilità e crediamo molto nel progetto quindi faremo di tutto per salvare il campionato. Stiamo lavorando a stretto contatto con i nostri supplier, e con gli sponsor Dorna ed Enel X affinché la competizione possa fare il suo debutto quanto prima. Il nostro commitment per MotoE è stato immediato e questi accadimenti subiti non hanno per nulla minato la nostra fiducia nella forza e importanza della FIM Enel MotoE World Cup.

Non mi resta che augurare un grosso in bocca al lupo ad Energica, Enel X e Dorna per il grande lavoro che li spetta e di rinnovare tutta la mia solidarietà a tutti i team e le persone che in poche ore hanno visto andare in fumo tutto il loro lavoro. Non mollate! #CantHoldUs

Approfondisci con l’articolo su Tutto quello che c’è da sapere sulla MotoE o su quello dedicato ai test di Jerez.

#RIDEMORE

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