Zero Motorcycles SR, la mia prova

Ho guidato una Zero Motorcycles SR per alcuni giorni e ora ti racconto perché vale la pena comprarla e… perché no.

La Zero Motorcycles non fa rumore, non vibra, non puzza, non scalda. Ma va come una spia. Appena ho saputo che sarebbe arrivata ufficialmente in Italia ho preso contatti con i ragazzi di e-move.me, una start-up specializzata nel provvedere alle esigenze di mobilità in modo sostenibile. Vi consiglio di andarli a trovare, in centro a Milano, perché sono molto preparati e sempre pieni di sorprese tecnologiche. Sono loro il punto di riferimento per chi desidera una Zero Motorcycles in Lombardia, così ho citofonato ad e-move.me e sono riuscito a convincerli ad affidarmi il modello SR, quello più sportivo, per un week-end. E-move.me è il primo concessionario nominato in Italia ma la rete cresce e nel frattempo si sono aggiunti EnerGeko a Roma (per la regione Lazio) e Eco System Motors (che copre l’area Trentino Alto Adige e la provincia di Verona). Altri si aggiungeranno presto.

zero motorcycles sr test motoreetto

Cose da sapere sulla Zero Motorcycles SR

Da tempo ero curioso di guidare una Zero Motorcycles e ora che l’ho fatto sono molto soddisfatto dell’esperienza. Quella delle moto elettriche è una nicchia in forte espansione, che attira sempre più interesse perché finalmente possiamo dire che ci siano dei prodotti appetibili. Tra questi c’è sicuramente quanto proposto dalla Zero Motorcycles, tra i primi a crederci. La gamma californiana si snoda attorno alla Zero FX, un’enduro con la quale l’avventura di Zero è iniziata, e la “naked” Zero S poi declinata nella SR (oggetto del mio test) e nella DS che ha un allestimento più versatile da “dual sports”.

Qui trovi la scheda tecnica.

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La SR, S e DS montano lo stesso modulo batteria, mentre la FX monta un modulo (due batterie) diverso. Mentre l’autonomia della SR, S e DS è più o meno la stessa (dipende dal “manico) fra i 180 e 240 km (estensibile sino a ca. 300 km con il modulo Power Tank) la FX ha un autonomia più limitata, indicativamente di 110 km ma permette il cambio rapido della batteria. Qui entriamo nel primo paradigma delle moto elettriche: a fare il grosso della differenza è il pacco batteria.  Quello della SR è detto ZF12.5, ma ciò che interessa a noi uomini della strada è che consente, almeno sulla carta, una percorrenza fino a 240 km. Lo ammetto avrei voluto usare di più e in un viaggio la SR (e non è detto che non riesca a convincere Zero Motorcycles a farne uno assieme… che ne dite?) per poter dire categoricamente e precisamente quanto dura effettivamente questa batteria senza possibilità di ricariche intermedie.

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La realtà è che ho usato la Zero SR in percorsi misti, sia extraurbani sia urbani, ma non sono riuscito a… rimanere a piedi. L’ansia mi ha fregato e appena potevo l’attaccavo alla presa con grande sollievo. L’impressione, tuttavia, è che l’indicatore del display sia pessimista e in realtà si possa percorrere più di quanto indicato. Il che è ampiamente comprensibile. Ciò a cui invece diventa difficile abituarsi è che l’autonomia residua indicata varia in base a come si sta usando la moto: più acceleri, più diventa pessimista. Quindi se esci dal box con indicati 180 km e immagini di percorrerne proprio 180, dopo un paio di curve è possibile che siano riportati, che so, 140 km. Il che non ti aiuta a stare sereno insomma. A parte questo la convivenza con un motore elettrico è assolutamente alla portata delle nostre esigenze.

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La Zero Motorcycles SR ha grosso modo le dimensioni di una Kawasaki ER-6n per intenderci. Quindi è compatta, raccolta, ci si sta in due senza troppo comfort, ma è ergonomicamente ben dimensionata. Il peso (188 kg) sembra gravare più sull’avantreno e più in basso rispetto alle moto “normali”, ma nel complesso è ben bilanciato. La potenza è pure paragonabile a quella di una naked media, ovvero 50 kW (67 CV) ma la coppia è straordinaria e numericamente vicina a quella di una superbike, ovvero 144 Nm e si tratta di una coppia praticamente piatta. Il che si traduce con un’accelerazione bruciante che ti schiaccia il diaframma in uno 0-100 in poco più di 3 secondi!! E tra le curve va via svelta e solida sulla sospensioni Showa. Occorre fare un po’ l’occhio sulla traiettoria perché si ha la tendenza a uscire larghi, essendo abituati a scalare marcia magari proprio in ingresso. A metà percorrenza si ruota la manopola “della corrente” e la Zero ti fionda alla curva successiva con un sibilo in uno dei momenti più galvanizzanti della sua esperienza di guida. (Click To Tweet!)

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Dal punto di vista del design è caruccia, ma non è di certo la moto che ti lascia a bocca aperta. Il faro della Yamaha MT-03 è già stato visto abbondantemente, mentre più pregevole è il disegno della coda con maniglie integrate. Anche le finiture sono di livello discreto, ovvero paragonabili alla media del mercato, mentre decisamente apprezzabile è la possibilità di gestire la moto e i parametri del motore (that’s really amazing!!) tramite una comoda applicazione sullo smartphone che, quando ti trovi attorno il classico capannello di amici, ti fa pure sentire come il più geek. La ricarica, invece, avviene attraverso una comunissima presa Shuko ed è semplicissima da usare, esattamente come il tuo ferro da stiro. Una volta carica, la moto provvede da sola a staccarsi evitando così surriscaldamento e danneggiamenti alla batteria che, tra l’altro, è garantita 5 anni. I tempi di ricarica variano, ma diciamo che se sei completamente “a secco” ti ci vogliono almeno 8 ore per un pieno. Durante il mio test non mi sono mai trovato a batteria completamente scarica, quindi i tempi sono sempre stati più rapidi il che mi fa supporre che, durante un utilizzo normale, avvenga proprio così: arrivi, l’attacchi e basta.

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Compreresti una Zero Motorcycles SR?

Perché sì:

Perché è una figata, veramente. È molto meglio di quanto mi aspettassi, come guida, come posizione, come potenza. Sono un amante delle moto classiche, lo sai, però hai veramente l’impressione di guidare il futuro e non può che essere esaltante. La sensazione di viaggiare nel totale silenzio e senza gas di scarico ti libera dall’essere brutto-sporco-cattivo, ti toglie da ogni senso di colpa residuo (semmai ne avessi alcuno) e ti fa – cosa che interessa di più a me – apprezzare ancora di più il paesaggio che ti circonda. Credo che le moto elettriche, fra qualche anno, saranno le moto perfette per viaggiare. Oltre a questo la Zero SR si guida molto bene, hanno fatto passi da gigante nella progettazione, il motore elettrico non ha praticamente transitori e non soffre minimamente la mancanza del cambio: dai potenza ed è come se scalasse in un nanosecondo la marcia per lanciarti a fionda. È una sensazione bellissima che, per quanti motori esaltanti abbia provato, non riesci ad avere con un motore a combustione. Infine c’è un altro aspetto spesso dimenticato quando si sceglie una moto: la manutenzione. Qui, di fatto, non ne hai ad eccezione di pastiglie e gomme. E poi ogni volta che vedi per strada un benzinaio fai “ciao ciao” con la manina. Arrivi a casa, o in ufficio, e la attacchi alla presa così quando vuoi lei è sempre pronta e carica. Sei usi la moto tutti i giorni per andare al lavoro è una libertà impagabile.

  • Motore esaltante
  • Scelta ecologica all’avanguardia
  • Libertà dalla schiavitù della benzina (in favore di quella della elettricità?)
  • Manutenzione inesistente

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Perché no:

Il prezzo è ancora un ostacolo importante, spaventa, e anche impegnandosi in calcoli di ammortamento o di quanto stai effettivamente risparmiando, difficilmente riuscirai a convincerti di spendere poco. Richiede un atto di fede. Ci vorrebbero delle formule di noleggio a lungo termine o di abbonamento e un interessamento governativo alla tematica della mobilità elettrica. Il secondo “problema” è presentato dal non-rumore: troppo, troppo, troppo silenziosa perché qualcuno percepisca la tua presenza e già le motociclette non riescono a farsi vedere, se non riescono neppure a farsi sentire diventa complicato. Per entrambi i punti, però, le cose sono destinate a cambiare e se per l’acquisto si può già fare qualcosa, per il sound c’è da sperare che ci siano sempre più veicoli silenziosi e dispositivi di sicurezza attiva. Un aspetto della Zero SR che mi farebbe propendere per il NO è infine lo spazio a disposizione in sella. Paragonabile a quello di una naked di medio / piccola cilindrata, non è criticabile in senso assoluto, ma per un uso intensivo magari in coppia non è il massimo. La sella è ben sagomata ma poco imbottita e la porzione per il passeggero è un po’ risicata. I problemi per chi vuole viaggiare non sono tutti qui: almeno per i primi tempi – poi immagino che ci si abituerà – diventa molto difficile programmare i viaggi ed è realisticamente impossibile pensare di fare spostamenti oltre i 150 km. E quando ci si ferma, si sta fermi per un bel po’…

  • Prezzo d’acquisto impegnativo (18.290 euro)
  • Difficoltà nel farsi notare dagli altri utenti della strada
  • Dimensioni ridotte per il viaggio
  • Difficoltà nel programmare un viaggio
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