La moto elettrica? è tutto un complotto

Studi vecchi, falsi, tendenziosi o presi parzialmente vengono usati per dimostrare disperatamente che la moto elettrica è frutto di un complotto internazionale. Sarà così?

Questo è il mio mito preferito e di solito arriva quando non si sa cosa dire perché non si conosce l’argomento. Sorprende, piuttosto, rilevare che testate giornalistiche facciano leva su queste logiche complottiste per tirare su un po’ di click e di lettori spacciando fake news per scoop.

Tra le teorie più diffuse c’è quella che vorrebbe i veicoli elettrici più inquinanti dei Diesel Euro 6. Lo dico una volta per tutte: è una cazzata, una bufala, che fa presa sul sentimento del “si stava meglio quando si stava peggio” come ho già spiegato in questo articolo.

Anche ipotizzando che l’energia elettrica provenisse al 100% da combustibili fossili (cosa non vera, visto che in Italia siamo già al 30% di rinnovabili e la crescita è continua) l’elettrico come detto all’inizio è più virtuoso e gli studi che vengono citati sono vecchi o manipolati.

Lo studio di Yale…

Ad esempio viene spesso citata una ricerca della Università di Yale e pubblicata sul Journal Of Industrial Ecology. Bene. Questa ricerca risale al 2012, non ha dati aggiornati, considera un mix di produzione energetica diverso da quello europeo e superato anche negli States e spesso è citata solo attingendo parzialmente alle informazioni che fanno comodo e non per intero.

…E quello del CERN

Altri studi che vengono attribuiti al CERN – ma non se ne conoscono gli autori né le pubblicazioni – mostrano dati contradditori perché prendono come elemento la sola produzione di CO2 e confrontano quella prodotta da un diesel Euro 6 (misurata in laboratorio) con quella prodotta nell’intero ciclo di vita di un’auto elettrica. Semplicemente non ha senso. Primo perché l’inquinamento non è solo CO2 né solo polveri sottili e secondo perché anche per produrre un’auto endotermica si inquina e molto. Senza contare gli aspetti del riciclo che nel sistema tradizionale sono praticamente ignorati.

La produzione di CO2

Già nel 2013, studi del JRC-Eucar-Concawe “Wheel to wheel” hanno concluso che un veicolo elettrico alimentato al 100% da combustibile fossile (che è ovviamente un non-sense) nell’intero ciclo di vita non supera la produzione di CO2 di un endotermico.

Certo la produzione di una batteria è dispendiosa in termini energetici, ma si recupera poi durante l’utilizzo.

Tuttavia bisogna pensare che il veicolo elettrico, moto auto o monopattino che sia, come dico sempre non è la soluzione a tutti i nostri mali.

Morale della favola

Bisogna acquisire una nuova coscienza, capire che stiamo uccidendo da decenni il nostro pianeta con tutto ciò che facciamo in ogni istante della nostra vita. Dobbiamo chiederci come cambiare atteggiamento tutti, smetterla di pensare ad avere sempre più cose, oggetti, e concentrarci sugli sprechi energetici e materici.

Quindi sì, anche prendere un mezzo pubblico per andare al lavoro o, perché no, una bella bicicletta. Perché ricorda che la moto è un veicolo più virtuoso dell’auto ma la bici lo è rispetto alla moto. Ciò che voglio dire è che ogni nostra scelta ha delle conseguenze e dovremmo tenerne conto.

Possiamo essere a cavallo di un motore endotermico o elettrico, ma se non cambiamo mentalità andremo comunque a schiantarci contro un muro.

#RIDEMORE

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